Il caso politico

Castelnuovo Nigra "colpo di scena" nel primo Consiglio comunale

La carica di vice primo cittadino è andata ad Anna Maria Giachetti

Castelnuovo Nigra "colpo di scena" nel primo Consiglio comunale
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Castelnuovo Nigra "colpo di scena" nel primo Consiglio comunale.

Castelnuovo Nigra

Inizia con un colpo di scena l’avventura di Enrica Caretto alla guida del Comune di Castelnuovo Nigra. Venerdì scorso, 9 ottobre, la seduta di insediamento della nuova giunta, seguita via streaming in diretta dai valligiani, ha riservato sorprese. A far discutere e non poco è stata la decisione di Matteo Sergio Bracco, che i rumors sbagliandosi annunciavano come vice sindaco, di declinare la nomina ad assessore per restare comunque nelle fila della maggioranza come consigliere.

La nuova giunta

La carica di vice primo cittadino è andata ad Anna Maria Giachetti, che ha preso due preferenze in più di Bracco alle urne e come assessore si occuperà di ecologia, rapporti con le borgate del capoluogo, sanità ed assistenza, turismo, tempo libero  e sport, cultura e pubblica istruzione. Completa la giunta come assessore Piero Giachetti Rater con deleghe in materia di: cimiteri, protezione civile, roggia dei mulini, viabilità, commercio, illuminazione pubblica, rapporti con le borgate. La sindaca conserva la titolarità e la cura di tutti gli altri settori non delegati.

Il grande «rifiuto»

«Ho riflettuto molto, e non solo stasera visto che segnali e sensazioni ne avevo già percepite nei giorni scorsi – ha spiegato Matteo Sergio Bracco in assise motivando la decisione di non accettare l’incarico ad assessore - mi pare che le affermazioni fatte da qualche elettore che non avrebbe votato ma che si è ricreduto a motivo della mia presenza, abbiano portato ad un risultato che, altrimenti, non sarebbe stato vincente, soprattutto a Villa. Ho creduto che questo, oltre alle mie esperienze precedenti unite al mio impegno e, perdonate, al mio ingegno, fossero valutate e soppesate in modo più consistente. Mai mi sarei aspettato di trovarmi in questa situazione; nei giorni scorsi la Minoranza stessa per bocca del Sindaco Emerito Danilo Chiuminatti ha avuto elogi per il mio operato in passato, passato che non è stato tenuto in nessun conto, nelle azioni materiali, da parte di questa appena insediata Maggioranza e mi rendo conto che persino chi ha con me lontani legami parentali ha volto lo sguardo altrove, quasi fossi un lebbroso».

La lettera aperta

Inizia subito con uno scossone il mandato di Caretto. «Credo fermamente che il paese abbia avuto memoria corta e abbia piuttosto deciso, come si suol dire, di buttare l'acqua sporca con il bambino – ha aggiunto Bracco - Caro Sindaco avevo sottolineato a suo tempo come, aderendo al progetto politico attorno alla Tua persona, avessi aspettative che, tutt'altro che egoistiche ed arroganti, ritenevo di assumere in un ruolo di subordine ma che portasse la nostra Comunità a riprendere quella funzione di leadership che da tempo manca all'interno dell'intera Valle Sacra; il risultato? a Castellamonte forse toccherà nuovamente la Presidenza dell'Unione dei Comuni, la pioggia di contributi che avremmo potuto attirare andranno altrove (magari per installare altre steli a ricordo oltre che di Nigra anche degli altri personaggi del Risorgimento), le attività a cui stavo lavorando (Asilo, Villa delle Rose, Parco Fotovoltaico, Paradasino, Vie devozionali, attività legate al mondo dell'equitazione, ecc.) non avranno più il mio supporto ed il mio impegno. Di primo acchito avevo pensato di recedere per agevolare Valentina ma la tentazione di rimanere sull'Aventino e osservare da lontano mi solletica... Toccherà ad altri rinunciare ad ore di lavoro, rapporti familiari, salute e denaro, avendone capacità e dimestichezza, per tentare di giungere a risultati soddisfacenti. Come ho già affermato in separata sede a Sindaco e Giunta, mi dedicherò ad altre attività che non mi facciano perdere sonno e salute, pur con estremo rammarico per quanto poteva e non è stato... D'altronde il motto che più si addice a questo periodo propone: mala tempora currunt sed peiora parantur...».

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