Circolo del Burraco di Castellamonte sostiene l’associazione Parkinsoniani del Canavese

Il presidente della onlus Chiartano lancia un appello.

Circolo del Burraco di Castellamonte sostiene l’associazione Parkinsoniani del Canavese
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Il Circolo del Burraco di Castellamonte ha donato all’associazione Parkinsoniani del Canavese quanto raccolto nel torneo di Burraco.

Il Circolo del Burraco di Castellamonte ha organizzato un torneo di raccolta fondi

Si conferma vincente a Castellamonte la «carta» della solidarietà. Tutto merito del neonato Circolo del Burraco, che ha deciso di iniziare l’anno con un bel gesto di generosità. Ha colto nel segno il primo torneo solidale di Burraco organizzato dal sodalizio domenica 27 gennaio al Bocciodromo della città. Più di 40 i partecipanti alla gara di beneficenza, che alla fine ha visto trionfare l’affiatata coppia composta da Laura Zucco e Maria Margherita Pezzetti. A trionfare è stata soprattutto la voglia di fare del bene. Grazie alle quote di iscrizione alla sfida e ad altre offerte è stato raccolto un piccolo grande tesoretto donato, alla presenza dell’assessore, Patrizia Addis, all’associazione Parkinsoniani del Canavese.

Il ringraziamento del presidente Chiartano

«So di vivere in una città ed in una terra sensibile ai valori della solidarietà – ha detto Silvano Chiartano, presidente dell’associazione Parkinsoniani, al momento della consegna di quanto raccolto con il torneo del Circolo di Burraco – Ne ho avuto conferma anche quando mi avete messo al corrente della vostra decisione di devolvere il ricavato del torneo alla nostra associazione. Traspariva la paura di non potermi dare quello che invece avreste voluto. Ebbene, io non giudico importante sapere se nel gruzzoletto c’è poco o tanto, perché la generosità non ha bisogno di essere quantificata. Io so che dentro questo “gruzzoletto” c’è sicuramente un pezzettino del vostro cuore e per questo vi voglio dire il mio grazie».

Aiuto per la onlus

Da Chiartano è anche arrivato un’accorata richiesta d’aiuto per l’Onlus: «L’anno scorso, quando giravo le piazze per vendere la fiaba del piccolo orco, ho scoperto che basta una scintilla per far ardere un fuoco. Alla fine abbiamo venduto più di 1500 volumi. Attraverso la fiaba ci è stata data la fiducia necessaria per creare una struttura di qualità, dotati di macchinari pressoché unici in Italia. Abbiamo “attirato” oltre 20 volontari preparati ad aiutare i malati con gravi difficoltà motorie e cognitive. Adesso abbiamo deciso di procedere all’acquisto di altre due macchinari per allenare pressoché tutta la muscolatura del corpo. Ma questo significa che abbiamo bisogno di altri volontari. Li cerco tra di voi e tra le persone che conoscete. Sono sufficienti 2, massimo 3 ore la settimana per un’opera di volontariato che arricchirà ulteriormente. Solo così il sentimento di solidarietà potrà fiorire e permetterà di migliorare la qualità della nostra vita e del nostro territorio».

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