La decisione

Colleretto Castelnuovo lascerà l’Unione Montana Valle Sacra

Il Consiglio comunale del paese, guidato dal sindaco Aldo Querio Gianetto, voterà l’addio al sodalizio.

Colleretto Castelnuovo lascerà l’Unione Montana Valle Sacra
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Colleretto Castelnuovo lascerà l’Unione Montana Valle Sacra. Il Consiglio comunale del paese, guidato dal sindaco Aldo Querio Gianetto, voterà l’addio al sodalizio.

Colleretto Castelnuovo lascerà l’Unione Montana Valle Sacra

Manca poco all'ufficialità: Colleretto Castelnuovo lascerà l’Unione Montana Valle Sacra. A metà novembre, salvo improbabili colpi di scena, il Consiglio comunale del paese, guidato dal sindaco Aldo Querio Gianetto, voterà l’addio al sodalizio con Castellamonte, Chiesanuova, Borgiallo, Cintano e Castelnuovo Nigra. Si tratta di una scelta che avrà ripercussioni sia sul piano politico che quello pratico.

Il commento del primo cittadino

E’ stata una decisione sofferta, ma ponderata spiega il borgomastro collerettese, Querio Gianetto: «Non è una battaglia dei campanili, né un fulmine a ciel sereno. Le ragioni che mi hanno spinto a questa dolorosa scelta, già discussa con la mia maggioranza, sono la conseguenza di un “peccato originale”: l’Unione ha avuto una gestazione forzata. E’ nata come adempimento di legge, come molte altre che hanno ereditato il testimone dalle vecchie Comunità Montane. La mia idea di fondo, non è un mistero, è sempre stata diversa. Ero favorevole ad un'Unione con i 5 comuni della Valle Sacra, senza Castellamonte con cui si sarebbero potute unire le forze con altre convenzioni e ragionamenti. Questo progetto, che sarebbe stato propedeutico alla nascita di un futuro Comune di Valle, ha però incontrato sempre enormi ostacoli alla sua realizzazione, anche quando con la giunta regionale a guida Chiamparino c’era la possibilità di derogare al limite dei 3mila abitanti per Unionei».

Le motivazioni

Qualcosa non ha funzionato da subito per il primo cittadino di Colleretto: «Nei primi anni di formazione l’Unione montana Valle Sacra, nata in uno stanzino di palazzo Antonelli non ha prodotto quasi nulla. Oltre alle ovvie competenze in materia di montagna, abbiamo poi conferito al sodalizio le funzioni di scuole e Protezione civile. Tutto questo con Castellamonte che per le scuole non ha conferito la sua funzione piena. Questo organismo è nato “zoppo”, perché, scelta da me subito molto criticata, privo di qualsiasi personale proprio dell’Ente. Si è poi cercato di porre rimedio con l’assunzione a tempo determinato di una persona chiamata 12 ore a settimana ad occuparsi dell’ufficio tecnico. Per la ragioneria, invece, c’è un supporto esterno. Per rendere l’idea è come se gli articoli del settimanale x fossero scritti dai giornalisti del quotidiano y. Ancora oggi, inoltre, il responsabile finanziario dell’Unione è il segretario della stessa». E’ mancata la volontà di credere fino in fondo al progetto, conferendo energie e mezzi economici secondo Querio Gianetto: «Anche per la Protezione civile poco è stato fatto. Solo la convenzione con la Fenice di Favria. Non si è ancora dato seguito alla messa in funzione della nuova sede operativa».

La questione scuola

Le problematiche maggiori sono sulla gestione della scuola di Valle: «In questo ultimo anno e mezzo non sono mancati i problemi di comunicazione – aggiunge il sindaco collerettese, che è stato anche presidente dell’Unione prima di Mazza – Penso pure a gestioni poco oculate delle spese con il riscaldamento acceso fino a primavera inoltrata e il plesso chiuso per pandemia da fine febbraio. Penso alle criticità sul servizio mensa di pochi mesi fa, quando il giorno prima dell’inizio del servizio di refezione ci siamo trovati io e la dirigente scolastica a fare i distanziamenti e i percorsi di ingresso. Penso al servizio pre-dopo scuola, che viene adesso svolto nel salone comunale del comune di Cintano con il doppio dei costi e del personale per far fronte a tutte le norme anti covid. Avevo espresso dubbi sull’opportunità di mantenerlo attivo in questo periodo, ma non c’è stata mai occasione di parlarne con tutti. Sulla scuola di Valle (Ndr: gli edifici scolastici sono di proprietà del Comune di Colleretto) l’amministrazione di Colleretto ha sempre fatto egregiamente la sua parte nel corso degli ultimi decenni, sia dal punto di vista gestionale (impegnando tempo e personale nella gestione dei servizi) sia da quello economico (occupandosi della quasi totalità delle spese di investimento e partecipando alle spese di trasporto anche se nessun bambino del capoluogo o delle nostre frazioni ne usufruisce di fatto). In futuro queste incombenze saranno necessariamente oggetto di accordo ma di esse dovrà farsi carico l’Unione Montana».

Liquidazione ex Comunità Montana

Bisognava fare di più per il sindaco Querio Gianetto: «Un’altra nota dolente è la liquidazione dell’ex Comunità Montana. Non si è fatto nulla per rientrare in possesso dei beni immobili del sodalizio dando attuazione al nostro progetto della nuova scuola elementare. In concreto non ci sono stati interventi nemmeno in materia di partecipate, come la Segheria Valle Sacra. Avevo fatto un passo indietro, rinunciando alla presidenza dell’Ente, un anno e mezzo fa sperando che la mia distanza critica fungesse da stimolo e pungolo per un riscatto reale dell’Unione, lavorandoci insieme. Ecco perché ho deciso di dare un altro segnale forte di discontinuità. Non voglio e posso essere connivente con questa situazione di impasse. Aggiungo infine, ma non come ultima motivazione, che ci sono molte questioni fondamentali e inderogabili che hanno generato profonde divergenze di cui non posso parlare perché sono al vaglio della magistratura».

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