Comital e Lamalù, Giacometto e Porchietto: "Nuovo bluff Di Maio giocato sui lavoratori"

Una doccia fredda per i lavoratori dell'azienda volpianese.

Comital e Lamalù, Giacometto e Porchietto: "Nuovo bluff Di Maio giocato sui lavoratori"
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Sul provvedimento che garantirebbe l'accesso alla cassa integrazione ai lavoratori Comital e Lamalù, intervengono Claudia Porchietto e Carlo Giacometto, deputati piemontesi di Forza Italia.

Comital e Lamalù

Non c'è pace per i lavoratori di Comital e Lamalù. Solo ieri vi avevamo dato notizia della nota diffusa dal vicepremier Di Maio che rassicurava i lavoratori della ditta volpianese dichiarando di aver “avuto sin da subito attenzione verso la critica situazione che ha interessato i lavoratori Comital. È stata infatti creata una norma ad hoc che garantisse loro l’accesso alla cassa integrazione”. Oggi la doccia fredda: "la norma predisposta dall’esecutivo prevede la copertura per il biennio 2020-2021, lasciando quindi fuori le procedure fallimentari in essere, tra cui proprio quella che riguarda i lavoratori degli stabilimenti di Volpiano". A spiegarlo in una nota i deputati piemonte di Forza Italia Claudia Porchietto e Carlo Giacometto.

Le dichiarazioni di Giacometto e Porchietto

"Quando, riferendosi ai lavoratori Comital-Lamalù, l’attuale vicepremier Di Maio racconta di aver creato “una norma ad hoc che garantisse loro l’accesso alla cassa integrazione” ancora una volta dimostra di non aver compreso la differenza tra campagna elettorale e attività di governo. Infatti, come abbiamo inutilmente tentato di far capire nel corso dell’approvazione del decreto Genova e altre emergenze, la norma predisposta dall’esecutivo prevede la copertura per il biennio 2020-2021, lasciando quindi fuori le procedure fallimentari in essere, tra cui proprio quella che riguarda i lavoratori degli stabilimenti di Volpiano. Non a caso, il nostro emendamento, poi bocciato pur avendo individuato le necessarie coperture finanziarie, consentiva, al contrario, di estendere tale possibilità al 2018 e al 2019, evitando così di lasciare in mezzo una strada 127 lavoratori che da giugno sono senza alcuna forma di reddito.

E’ inutile che oggi il Ministro cerchi di scaricare la responsabilità sulla curatela fallimentare, continuando con la propaganda sulla pelle delle persone: fino ad oggi le sue promesse sono state puntualmente disattese, a evidente dimostrazione di come non sia sufficiente un tweet o una passerella per risolvere i problemi delle persone. Spiace che a pagare un prezzo altissimo di tanta incapacità siano quasi 130 lavoratori che sono state illusi e che, in assenza di soluzioni in extremis, dovranno subire la procedura di licenziamento collettivo".

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