Console Generale della Bosnia Erzegovina tornato a Locana

Nei luoghi dove il nonno Vojin era stato tenuto prigioniero 1941 dalle truppe italiane durante l’occupazione del Regno Jugoslavo.

Console Generale della Bosnia Erzegovina  tornato a Locana
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Console Generale della Bosnia Erzegovina tornato a Locana.

Console Generale

Un legame particolare, che sta diventando sempre più solido. Un bel gesto di amicizia, il quale conferma come anche dalle pagine meno belle della storia si possa, alla fine, trarre sempre il meglio. A distanza di poco tempo dalla sua prima visita in terra canavesana, Igor Babic, Console Generale della Bosnia Erzegovina, è tornato a Locana.

In occasione del 25 Aprile

Lo ha fatto in occasione dello scorso 25 aprile, schierandosi accanto alle Autorità Comunali. C'erano il sindaco di Locana Giovanni Bruno Mattiet, il primo cittadino di Sparone, Anna Bonino e al vice sindaco di Alpette, Laura Blessent in rappresentanza dell’Unione Montana Gran Paradiso. Ma anche degli Alpini, dei rappresentanti dei Gruppi e delle Associazioni ed a tutti gli intervenuti che hanno voluto onorare il ricordo del giorno della Liberazione.

La storia di Babic

Babic nel suo primo trascorso in Valle Orco era venuto a visitare il luoghi nei quali il nonno Vojin era stato tenuto prigioniero 1941 dalle truppe italiane durante l’occupazione del Regno Jugoslavo. Quel nonno che, tradotto in Italia con altri connazionali, a Locana aveva lavorato per l’A.E.M. alla costruzione del tratto d’impianto Bardonetto-Pont. Luoghi che sono rimasti nel cuore, seppur in un momento così difficile, del patriarca Babic, il quale soleva descriverli al nipote nei suoi racconti.

I prigionieri nel campo PG 127

Sempre in occasione della commemorazione della Liberazione l’Amministrazione  locanina ha affisso una targa in ricordo dei prigionieri del  campo PG 127, alle Casermette di piazza Gran Paradiso. E’ stato il mondo anche per ricordare il sergente maggiore Renato Moro, di origini varesine, che è divenuto dopo la guerra cittadino locanese. L’assessore Silvana Cavoretto l’ha ricordato, tracciandone un articolato profilo. Alla commemorazione era presente a ricordo del padre  la figlia di Renato Moro, Silvana. Lei e Igor Babic hanno scoperto la targa, mentre la banda di Sparone, convenuta alla cerimonia, ha intonato le note dell’Inno nazionale.

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