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Fuochi d'artificio non autorizzati a Ciriè... un enigma

il mistero sull'autore che da un po' di tempo spara i giochi pirotecnici

Fuochi d'artificio non autorizzati a Ciriè... un enigma
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Fuochi d'artificio non autorizzati a Ciriè... il mistero sull'autore che da un po' di tempo spara i giochi pirotecnici.

Fuochi d'artificio non autorizzati a Ciriè

Di notte, all’improvviso, la città s’illumina di fuochi d’artificio sparati tra le 23 e le 24. Una decina di razzi in rapida sequenza poi torna il silenzio. Cosa accade? L’ultima segnalazione è di domenica 5 marzo nella zona del quartiere Borgo Rossetti. Ma, negli ultimi mesi i giochi pirotecnici sono aumentati in maniera esponenziale. Senza un’apparente motivo.

Un enigma

A questo proposito ci hanno pensato i residenti a tentare di chiarire l’enigma con le loro deduzioni... Ecco le motivazioni più gettonate: 1) Si tratta dei tifosi del Napoli che esultano ogni settimana perchè la squadra è capolista solitaria. 2) Sono gli spacciatori di droga che segnalano ai “clienti” che la merce è arrivata, modello Bogotà. 3) La casa è finalmente libera, la moglie è andata ad accudire sua madre. Tornerà la mattina dopo. 4) Infiltrati russi si “allenano” in vista dell’offensiva di Primavera. 5) Paperone locale, di fede granata, che esulta alle sconfitte dell’odiata Juventus. 6) Palazzo D’Oria “taccagno”, da anni, in occasione della patronale i fuochi d’artificio sono stati accantonati ma un privato cittadino rimedia ogni settimana...
Ironia a parte è da ricordare che si tratta di fuochi d’artificio non autorizzati e, già nei mesi passati, sono state inoltrate segnalazioni alle forze dell’ordine da parte di alcuni i residenti.

L'appello

Commenta il comandante della Polizia Locale Tiziana Randazzo: «Questi episodi si verificano sempre di notte ma noi finiamo il turno alle 20. Chiediamo ai cittadini di telefonare direttamente al 112 per ottenere un intervento tempestivo, magari prodigandosi dei particolari. Se si manda un e-mail il giorno dopo diventa difficile risalire ai responsabili...».

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