Tutto partita da una denuncia

Giovane nei guai per aver pagato con assegni scoperti

E' stato un uomo di Germagnano a fare la segnalazione agli uomini dell'Arma che sono risaliti agli autori.

Giovane nei guai per aver pagato con assegni scoperti
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Si tratta di un 24enne di San Benigno. Giovane nei guai per aver pagato con assegni scoperti.

Giovane nei guai per aver pagato con assegni scoperti

Fa acquisti su internet insieme ad amici pagando con assegni scoperti. Guai giudiziari in arrivo per un 24enne residente a San Benigno Canavese. Il ragazzo, insieme a due complici di 21 e 23 anni residenti a Torino e Settimo, è stato identificato dai militari dell'Arma della compagnia di Venaria Reale che sono risaliti ai giovani canavesani e torinese al termine di una fitta rete di certosini accertamenti condotti sui social network e, in particolare, su Facebook.

Tutto è partito da una denuncia di un uomo di Germagnano

Le indagini dei carabinieri sono partite dalla denuncia di un uomo di Germagnano. Quest’ultimo si è rivolto alle Forze dell’Ordine dopo che i tre gli hanno sottratto un compressore del valore di 500 euro messo in vendita con un annuncio sul portale “Subito.it”. Una truffa, in piena regola, secondo il malcapitato abitante del piccolo comune lanzese. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il 24enne di San Benigno Canavese e gli altri due giovani torinesi si sarebbero regolarmente presentati a casa del venditore per il ritiro delle merce acquistata sul web e avrebbero concluso la transazione pagando però con un assegno poi risultato scoperto. Non tutto è filato secondo i piani dei 3 ragazzi. In quell'occasione, uno dei tre ha dimenticato uno zainetto a casa della vittima. All’interno della borsa, è stata trovata una ricetta medica intestata. Un dettaglio importante e decisivo per gli inquirenti. Partendo dal nome e cognome riportati nella ricetta medica i carabinieri sono riusciti a stretto giro di posta ad identificare sui social uno dei truffatori. Poco dopo i militari dell’Arma sono risaliti anche ai due complici.

L'auto noleggiata con la stessa tecnica usata anche per gli acquisti on line

I militi hanno inoltre scoperto che l’automobile utilizzata dal sanbenignese e dagli altri ventenni di Torino e Settimo per i loro spostamenti in tutta la Provincia era stata noleggiata con la stessa tecnica, utilizzando cioè una carta di credito su cui poi gli addebiti non andavano a buon fine. Non si sarebbe trattato, quindi, di un caso isolato: ci sono altre due truffe, nelle zone di Candiolo e Avigliana, sempre messe a segno con assegni scoperti per l'acquisto di merce vista su internet. Su questi «blitz» sono in corso le indagini dei carabinieri. Non è da escludere, pertanto, che i tre avessero avviato un'attività «consolidata» dallo stesso modus operandi. Gli uomini dell’Arma sospettano che, in realtà, le truffe messe a segno possano essere molte di più di quelle finora venute alla luce.

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