Green pass il dibattito non è solo politico
Sono già pronte raccolte firme e ricorsi di protesta contro l'eventuale provvedimento

Green pass il dibattito non è solo politico.
Green pass
Sul Green pass il dibattito non è solo politico. Con il Decreto Legge 52 del 2021 (convertito con la L. 87/21) è stata istituita la certificazione verde attestante la guarigione dal covid (validità 6 mesi), il completamento del ciclo vaccinale (9 mesi) o l’effettuazione di un test molecolare o antigienico (48 h). Secondo il successivo DL 65/21 (ora abrogato) detta certificazione sarebbe stata necessaria per accedere alle feste di matrimonio. Attualmente è in discussione di istituire l’obbligo di avere detta certificazione per una larga serie di attività al chiuso (bar e ristoranti ma anche trasporti) indipendentemente dal colore della regione.
Un avvocato fuori dal coro
"Una proposta simile in Francia ha suscitato immediate manifestazioni di proteste - commenta l'avvocato di Ivrea Valerio Donato - È evidente che si è in presenza di un tentativo di rendere obbligatorio il vaccino attraverso inaccettabili pressioni sulla popolazione riluttante a sottoporsi a detta pratica. Sul punto l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (organizzazione formata da 47 Stati europei che vigila sul rispetto dei diritti umani con potere di accertare e sanzionare le violazioni compiuta dai singoli stati membri) con la risoluzione n. 2361/21 si era chiaramente espressa (punto 7.3) contro la possibilità di prevedere siffatte discriminazioni contro chi scelga di non sottoporsi al vaccino che, per contro, deve essere somministrato indicandone chiaramente la sua non obbligatorietà".
Il commento
"Ma anche in assenza di detta risoluzione emerge con forza la contrarietà a Costituzione di dette discriminazioni - prosegue l'avvocato - Esse sono infatti irrazionali, contrarie al divieto di trattamenti sanitari obbligatori e ai principi etici in materia di sperimentazione farmaceutica (e i vaccini anti covid, come ci ricorda la stessa Pfizer, non sono ancora stati approvati dalle autorità farmaceutiche ma solo autorizzati in via di urgenza). Quello che realmente preoccupa della vicenda è l’evoluzione della società occidentale verso modelli autoritari che schiacciano le libertà fondamentali e inviolabili dell’individuo con la scusa di tutelare presunti interessi collettivi (non a caso noti medici televisivi parlano ormai apertamente della necessità di sospendere lo stato di diritto). In tal senso i vaccini (come le auto elettriche o, in tempi passati, le manovre di finanza pubblica di contenimento del debito) sono lo strumento con il quale si sta perseguendo lo svuotamento di significato della democrazia e rappresentano il dito del saggio che indica la luna (cioè il passaggio alla dittatura)".
Un tema controverso.