In biblioteca a Favria serata in ricordo del dramma di Stefano Cucchi

Proiettata nell'occasione la pellicola a lui dedicata

In biblioteca a Favria serata in ricordo del dramma di Stefano Cucchi
Pubblicato:
Aggiornato:

In biblioteca a Favria serata in ricordo del dramma di Stefano Cucchi. Proiettato il film "Sulla mia pelle".

In biblioteca a Favria serata in ricordo del dramma di Stefano Cucchi

Si è svolto giovedì 7 febbraio, presso la Biblioteca Civica di Favria, un incontro dalla elevata carica emotiva e sociale, con la presentazione del film «Sulla Mia Pelle - Gli ultimi sette giorni di Stefano Cucchi». L’iniziativa,  è stata allestita «In ricordo di questa grossa tragedia che ha investito Stefano Cucchi e, di conseguenza, la sua famiglia, al fine di portare a riflettere e sensibilizzare sul tema››. Con queste parole Tiziana Melfi del Gruppo Volontari della Biblioteca Comunale ha introdotto la serata, inserita nell’ambito di un ciclo di incontri aventi ad oggetto differenti tematiche di rilievo.

Protagonisti Deri, la Nemour e Muià

All'uscita vi hanno preso parte Corrado Deri, regista e attore canavesano e Mariagrazia Nemour, scrittrice e giornalista, autrice del brano che ha introdotto la visione del film, aumentandone ulteriormente la carica emotiva, grazie alle sue spiccate doti recitative. A curare la colonna sonora dell’intervento il giurista, giornalista e cantautore cuorgnatese Walter Muià, che con la sua chitarra ha accompagnato i passi alternati da Corrado e Mariagrazia con un delicato sottofondo musicale.

Intervento telefonico di Ilaria Cucchi

Ha fatto seguito a questa già toccante introduzione al film l’intervento di Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, che in collegamento telefonico ha espresso l’importanza di far conoscere, attraverso questa proiezione, la brutale verità dei fatti subìti dal fratello, al fine di porre l’accento sulla difesa dei diritti fondamentali dell’essere umano ed invocando, di fronte a fatti di questo genere, la necessità di «Schierarsi dalla parte di coloro che quotidianamente subiscono soprusi, in una società ormai troppo abituata a voltarsi dall’altra parte».

Seguici sui nostri canali