Lo sfogo

"Io protesto!" lo sfogo di un uomo a processo dopo la denuncia dell'ex amante

Relazione extraconiugale avuta con una superiore, la donna lo licenzia

"Io protesto!" lo sfogo di un uomo a processo dopo la denuncia dell'ex amante
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Io protesto e lo faccio con l'unica arma che mi resta: la parola

Il fatto

"Io protesto e lo faccio con l'unica arma che mi resta: la parola" - inizia così lo sfogo di un uomo di 47 anni che ci ha inviato una lettera in redazione - " sono un padre di una ragazza di 14 anni e sono il figlio di uno dei più stimati e onesti cittadini, che la città del Ciriacese, nella quale vivo dalla nascita, abbia mai potuto vantare. Durante la mia esistenza non sono mai incorso in un reato, ho sempre pagato le tasse, le multe ed ho sempre lavorato, almeno fino a 780 giorni fa, quando dove lavoravo da 17 anni, come semplice impiegato, profittando di un momento di fragilità personale, relativo ad una relazione extraconiugale avuta con una mia superiore, mi ha licenziato".

Relazione extra coniugale a processo

"Un amore consenziente, nato in ufficio, voluto da entrambi, è stato ritenuto, dalla Procura della Repubblica  di Torino Stalking, Molestia e minaccia all’incolumità personale". Continua: "tutte le mail, i post instagram, le telefonate anonime, e la lettera anonima che la Procura e parte civile attribuiscono alla mia reponsabiltà, non sono mai state sottoposte a certificazione o verifica alcuna. Semplicemente mi hanno rinviato a giudizio due volte ,per poi giungere il 1° marzo scorso a richiedere innanzi al tribunale una pena di anni due e sei mesi di carcere  con una provvisionale a favore della “presunta parte lesa” di euro 25.000".

Le conseguenze

"Una vera e  propria persecuzione  che mi è già costata pesanti conseguenze, tutte definitive ed inemendabili: licenziato e disoccupato da 780 giorni, sotto indagine e sotto processo da oltre 2 anni, 18 mesi di inutile misura cautelare, madre vedova costretta a mantenere sia me che mia figlia. In un stato di diritto questo processo non avrebbe nemmeno dovuto iniziare e se “nel nome del popolo italiano”, il prossimo 8 Aprile 2022, venisse confermata la tesi accusatoria , questa sentenza non sarebbe un atto di giustizia bensì una sommaria persecuzione. Perchè io sono un uomo onesto".

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