L’indignazione dei cittadini

Leinì, sfregiato il simbolo della violenza contro le donne

Vandalizzata la panchina rossa presente al parco San Valentino

Leinì, sfregiato il simbolo della violenza contro le donne
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Leinì, sfregiato il simbolo della violenza contro le donne

Un simbolo violato

È una ferita dentro la ferita. La panchina rossa, a Leinì, al parco San Valentino, sentinella silenziosa contro la violenza sulle donne, è stata vandalizzata. Qualcuno ha deciso di colpire il simbolo che urla silenziosamente una verità scomoda: «L'amore non lascia lividi. L'amore non è un'offesa». C'è una violenza che si consuma nell'oscurità delle case, dietro porte chiuse, e poi c'è questa, pubblica e sfrontata, che vuole cancellare persino il richiamo alla coscienza. Le scritte sulla panchina ora sono parzialmente illeggibili, come se qualcuno avesse voluto renderle mute, privandole della loro potenza evocativa. Che il gesto sia o meno casuale è comunque denso di significato, un atto che parla di insofferenza verso un messaggio che evidentemente disturba.

L’indignazione dei cittadini

I cittadini di Leinì hanno reagito con sdegno immediato. Dai social network è partita l'onda dell'indignazione, con immagini della panchina danneggiata che hanno fatto in poche ore il giro della comunità virtuale. «Non ci sono parole», «Ho visto parecchi paesi con questa panchine rosse...ma vandalizzate così è la prima volta…complimenti agli incivili» hanno scritto alcuni leinicesi su Facebook. E in effetti le parole sembrano inadeguate di fronte a questo piccolo-grande oltraggio alla memoria delle vittime e alla dignità di tutte le donne.

Un gesto che pesa

Viviamo in un'epoca in cui i simboli contano, in cui ogni gesto ha un peso specifico. Una panchina non è solo un arredo urbano, ma un monito quotidiano, un promemoria visibile a tutti che ci ricorda come la violenza di genere non sia un fatto privato ma una questione sociale e culturale che riguarda l'intera comunità. Ora gli occhi dei leinicesi sono puntati verso quelle telecamere di videosorveglianza che potrebbero aver catturato l'istante del danneggiamento.

Una rinnovata consapevolezza

Ma al di là dell'identificazione dei responsabili, resta l'amarezza per un gesto che colpisce due volte: prima le donne vittime di violenza, poi la stessa comunità che cerca di proteggere la loro memoria e dignità. L'Amministrazione comunale è chiamata a ripristinare quanto prima la panchina, ma sappiamo tutti che non basterà una mano di vernice rossa per sanare questa frattura. Servirà piuttosto una rinnovata consapevolezza, un impegno più forte nel campo dell'educazione al rispetto e alla non violenza, soprattutto tra i giovani.

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