L'area è stata dissequestrata

L'Isola dei pescatori di Borgaro futura oasi naturalistica più grande del Piemonte

Si stanno facendo tutte le valutazioni del caso al fine di recuperare la zona ed evitare ancora problemi.

L'Isola dei pescatori di Borgaro futura oasi naturalistica più grande del Piemonte
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E' una delle possibili strade da intraprendere. L'Isola dei pescatori di Borgaro futura oasi naturalistica più grande del Piemonte

L'Isola dei pescatori di Borgaro futura oasi naturalistica più grande del Piemonte

Se n'è discusso nel consiglio comunale sulla possibilità che "L'Isola dei pescatori" di Borgaro si trasformi nell'oasi naturalistica più grande del Piemonte. Il capogruppo pentastellato Cinzia Tortola ha presentato un'interrogazione: "Serve urgentemente una bonifica dell’area e che l’Amministrazione provveda a posizionare dei cartelli di divieto d'ingresso visibili, come ha fatto il Comune di Torino, nella parte di sua pertinenza. Si sostiene fortemente la possibilità di riconversione di quest'area in un oasi di verde pubblica, evitando in futuro insediamenti di privati”.

Dissequestrata l'area

I pregressi giudiziari che hanno investito il consiglio direttivo dell’associazione che gestiva l'“Isola” sono stati lunghi e onerosi. Dal 2010, con la risoluzione del contratto di locazione e richiesta di rilascio immediato dell’area, si è arrivati alla restituzione al Comune, grazie ad una sentenza recentemente emessa dal Tribunale di Torino. Ha confermato il sindaco Claudio Gambino: “Nel mese di marzo abbiamo sgomberato l'area tramite l'ufficiale giudiziario. Quel posto era pieno di situazioni al limite e si sono già abolite le strutture abusive. Adesso bisogna mettere mano al portafoglio per riqualificare”.

Progetto recupero con Lega Ambiente

Si vorrebbe presentare un progetto di recupero ambientale con Legambiente e la Città di Torino, interlocutore qualificato ad intercettare dei finanziamenti. Di recente sono stati effettuati dei sopralluoghi con il delegato nazionale Alessandro Piacenza, accompagnati dai docenti dell'Università di Scienze Naturali di Torino. Si è riscontrata la presenza di specie migratorie rare. Quindi potrebbe diventare la più grande oasi del nord Italia.

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