L'ultimo saluto a Lorenzo Avidano, storico direttore Abarth

Si è spento il 2 novembre scorso a 97 anni.

L'ultimo saluto a Lorenzo Avidano, storico direttore Abarth
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Non esiste separazione definitiva, secondo la scrittrice Isabella Allende, finché esiste il ricordo. Sarà proprio così per l'alladiese, Lorenzo Avidano, di cui resterà traccia indelebile nei cuori e nei pensieri dei suoi familiari e di tutte le persone che hanno avuto la fortuna e il piacere di conoscerlo e condividere con lui un pezzo di cammino in vita.

Lorenzo Avidano, una vita con l'Abarth

Nato a Torino il 28 febbraio del 1921, si è serenamente spento nella notte del 2 novembre all'ospedale di Cuorgnè. Con il «Dottor Avidano», come era chiamato dai colleghi, il Canavese e non solo perdono un personaggio unico, un manager straordinario, ma soprattutto una testimonianza fondamentale della storia dell'Abarth e dell'imprenditoria italiana. Dopo aver iniziato a lavorare presso la Siata, nel 1939, Avidano passò poi alla Cisitalia e quindi alla Abarth di Carlo Abarth. Nella ditta torinese, il brillante canavesano passò rapidamente da commesso viaggiatore per la vendita delle marmitte a braccio destro di Abarth. Renzo Avidano, grazie alla sua professionalità, impegno, passione e competenza, diede un contributo fondamentale ai successi sportivi e commerciali della Abarth. Rimase al fianco dell'imprenditore austriaco, come direttore generale, fino al passaggio dell'azienda dello Scorpione alla Fiat. Dopo questa grande avventura, fondò un ufficio di progettazione insieme a Mario Colucci, un'altra celebre figura dell'ufficio tecnico Abarth.

L'ultimo saluto

Martedì scorso, 5 novembre 2018, la piccola ma suggestiva chiesa di San Gaudenzio di Agliè non è riuscita a contenere la commossa folla di amici, parenti e conoscenti, che si sono stretti in un ideale e toccante abbraccio attorno al dolore della figlia, Sara, del figlio, Franco con la moglie Grazia, e degli adorati nipoti Manuela e Chiara con le rispettive famiglie. Sul sagrato anche tante corone di fiori, a cominciare da quella degli «amici dello scorpione (mitico simbolo della Abarth)» per finire a quella della ditta Nova Progetti.

Il ricordo del sindaco Succio

«E' stato un personaggio importante per Agliè e per Torino – lo ricorda il sindaco, Marco Succio, presente alle esequie – Una persona riservata, ma gentile con un savoir faire d'altri tempi. Ogni tanto lo si incontrava a passeggio per le vie del paese. E' stato prima direttore generale in Abarth e poi dagli anni '80 titolare di una società di progettazione in ambito automobilistico che l'ha portato ad avere frequentazioni di altissimo livello nel mondo dell'automobilismo. La cosa che mi ha sempre colpito, è stata la sua lucidità che ha fatto sì che potesse lavorare fino a pochi mesi fa. E' stato un uomo e un manager straordinario».

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