Rivarolo

Ma quale divieto! L'extracomunitario di nuovo nell'Hotel dei Mattioda

La Giustizia sembra impotente di fronte ad un uomo che terrorizza un'intera famiglia con botte e minacce. Arrestato è stato liberato

Ma quale divieto! L'extracomunitario di nuovo nell'Hotel dei Mattioda
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Ma quale divieto! L'extracomunitario di nuovo nell'Hotel dei Mattioda a minacciare il proprietario e la sua famiglia

Ma quale divieto!

"Vado a prendere un caffè chiamate pure i carabinieri, tanto io di loro me ne frego; anzi, questa volta chiamate la Polizia".

E' con questo tono sprezzante e di sfida delle istituzioni che questa mattina, venerdì 6 maggio 2022, il richiedente asilo che ha deciso che l'Hotel Europa della famiglia Mattioda sia la sua abitazione, ha risposto ai proprietari gli intimavano di lasciare la struttura alberghiera. L'uomo appena martedì scorso era stato processato per direttissima ad Ivrea per  con aver colpito con una sedia il rivarolese Mauro Mattioda, titolare dell'Hotel. Convalida dell'arresto (a piede libero) e divieti di mettere piede in Rivarolo. E invece, come racconta lo stesso Mattioda, non solo ha passato la notte nelle stanze di via Losego, magiato, fatto i suoi bisogni ma questa mattina, alla vista dei titolari, ha iniziato di nuovo ad inveire e minacciare.

Minacce pesanti

"Siamo al limite dell'esasperazione" ha dichiarato Mattioda. "Sono preoccupato al contrario di cosa sostiene il sindaco della città Alberto Rostagno: sia per la pericolosità del soggetto e per il fatto che si aggira intorno alle scuole alterato da alcool e chissà, magari anche droghe.  Poi, se capita il fattaccio, saranno poi tutti a dire: bisognava intervenire prima. Si faccia qualcosa prima che sia troppo tardi". Ancora questa mattina, si è rivolto al titolare dell'Hotel a suo figlio con la minaccia di fargli del male, come è già successo lunedì scorso.

L'interrogazione

il caso, adesso, è diventato politico ed è approdato in Parlamento. "Ho presentato una interrogazione
al Ministro dell’Interno Lamorgese - commenta l’onorevole leghista del collegio canavesano Alessandro Giglio Vigna - perché a fronte di decine di denunce e di una evidente pericolosità aggravata da comportamento recidivo, il ghanese non sia stato ancora materialmente espulso dal territorio nazionale. Per quali ragioni, non si sia proceduto nei suoi confronti all’applicazione delle misure di sicurezza o all’espulsione e infine quali azioni, intenda adottare il Ministro dell’interno per prevenire il ripresentarsi di casi come questo”. All’iniziativa di Giglio Vigna fa eco il Consigliere regionale della Lega Claudio Leone, residente proprio a Rivarolo.
“Ieri sera - informa Leone che per il Piemonte è referente della Lega per il dipartimento antimafia - il richiedente asilo è stato messo in libertà. Nel processo per direttissima è stato considerato innocente e stamattina camminava davanti al liceo Rivarolese. Questo soggetto è un pericolo per tutti, non solo per Mauro Mattioda. Opererò con l’onorevole Giglio Vigna e con tutti i livelli della Lega affinché questo soggetto venga espulso dal nostro Paese prima che avvenga l’irreparabile”.

La solidarietà di Salvini

Dopo il primo episodio, il leader della Lega, Matteo Salvini, aveva telefonato a Mauro Mattioda per esprimere la sua solidarietà all'imprenditore. Promettendo di occuparsi del caso e di fare una visita di persona il prima possibile a Rivarolo.

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