Mamma cerca cibo tra i rifiuti coi figli

Una terribile storia di povertà.

Mamma cerca cibo tra i rifiuti coi figli
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Mamma cerca cibo tra i rifiuti coi figli. Questa è la terribile scena, una delle tante di povertà, che anche Chivasso è costretta a vivere. A raccontarlo i colleghi de La Nuova Periferia.

Mamma cerca cibo tra i rifiuti

Sull’onda di Matteo Salvini, che sui migranti ha adottato il pugno di ferro, ovunque la Lega si fa sentire.  Per denunciare come troppo spesso certa politica si interessa dei rifugiati, dimenticandosi dei suoi concittadini. E a Chivasso lo fa mandandoci una fotografia in cui si vede una mamma italiana, anzi chivassese, che con i suoi figli, dopo il tradizionale mercato del mercoledì, rovista nei cassoni dell’immondizia alla ricerca di cibo per i suoi bambini che l’aiutano in questa disperata caccia al tesoro.
Una foto che si commenta da sola e che fa male.  Al di là comunque del colore della pelle e della nazionalità. Fa male perché nel 2018 nessuno poteva immaginare che ci sarebbe stata ancora gente che per cibarsi deve recuperare gli scarti. E una pesca magari anche mezza marcia, così come uno zucchino o una testa d’insalata per qualcuno significa tanto. Almeno la cena garantita.

L’attacco della Lega

Per la Lega diventa l’occasione per puntare il dito contro la sinistra che con la sua politica d’accoglienza non tiene conto che bisognerebbe in primis aiutare le famiglie italiane. Dicono alcuni militanti.

«E’ vergognoso pensare alla politica seguita dal Pd, soprattutto dall’ex sindaco Ciuffreda tutto a favore dei migranti, infischiandosi dei suoi concittadini che per mangiare rovistano fra immondizia. Una scena che deve far riflettere. E soprattutto quando a fianco vediamo passare i rifugiati ben vestiti e con il cellulare. A loro il cibo lo si da’ gratis i nostri poveri che sono sempre più numerosi invece …».

Manca il lavoro

Su posizioni meno estremiste è il segretario della Lega Giulio Castelli che fa un discorso incentrato soprattutto sulla mancanza di lavoro.

«Abbiamo un problema grosso, ed è appunto la mancanza di occupazione. Servono interventi decisi e mirati in grado di portare occupazione in una città che non riesce nemmeno a fare rete. Il secondo problema è quello dell’assenza di una comunità nel senso più stretto del termine. Servono politiche sociali in grado di sostenere le famiglie più fragili e non interventi a spot che risolvono il problema del giorno senza pensare al futuro. Anche in questo caso non vedo Chivasso impegnata per davvero».

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