Minacce e violenza sessuale uomo a processo

Vittima una donna di origine moldava che aveva una relazione con l'imputato.

Minacce e violenza sessuale uomo a processo
Pubblicato:

Minacce e violenza sessuale uomo a processo. IVREA

Minacce e violenza sessuale uomo a processo

Si è aperto  il procedimento per lesioni personali, minacce e violenza sessuale a carico un uomo difeso dall'avvocato Ferdinando Ferrero. La vittima, una donna di origine moldava che aveva una relazione con l'imputato, si era più volte rivolta alle forze dell'ordine per chiedere aiuto. Infine, l'11 marzo scorso l'uomo è stato arrestato. In udienza sono stati sentiti alcuni testimoni, tra cui i militari intervenuti al momento del fermo e il responsabile del centro di salute mentale di Ivrea. Ha raccontato dello stato di ansietà in cui viveva la donna. A raccontare i fatti, però, è stata la figlia della donna, parte civile assistita dall'avvocato Pio Coda.

La violenza iniziata tra le mura di casa

Secondo la sua versione, la relazione tra i due era iniziata circa cinque anni fa, un anno dopo il trasferimento in Italia. All'inizio le cose sembravano andar bene, ma dopo un anno di relazione l'imputato era cambiato, diventando possessivo e violento. In più occasioni, quando vedeva la donna in giro da sola, l'avrebbe obbligata con la forza a salire in auto per riportarla a casa. Successivamente, per tenerla d'occhio, avrebbe pagato il cugino, affetto da problemi mentali, per avere le chiavi della casa in cui viveva tutta la famiglia. L'imputato, in più occasioni, avrebbe aspettato che non ci fosse nessuno a casa per introdurvisi. Una volta avrebbe anche fatto a pezzi i vestiti ed il materasso della donna. Le prepotenze nei confronti dell'amante, però, sarebbero state molteplici. Infatti, quando insieme si recavano dai parenti di lei a Caluso, spesso succedeva che litigassero

Molte anche le minacce

Non mancavano neppure le minacce. Una volta, infatti, l'uomo, dopo aver spezzato le ali ad una gallina ed averla accoltellata, avrebbe detto all'amante che avrebbe fatto la stessa fine. Anche nella sua abitazione, quando si recava quotidianamente da lei al mattino presto per avere un rapporto sessuale, spesso non consensuale, in un'occasione l'avrebbe presa per il collo e minacciata con un coltello ricordandole «di fare la brava». In più occasioni la donna si era anche recata al Pronto soccorso per le percosse ricevute. L'udienza è rinviata al 28 novembre per la testimonianza della donna e le dichiarazioni spontanee dell'imputato.

Seguici sui nostri canali