Noasca

Morto Domenico Aimonino la montagna, la sua casa

Un'intera vallata in lutto per la scomparsa del guardiano del Parco

Morto Domenico Aimonino la montagna, la sua casa
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Morto Domenico Aimonino Noasca in lutto per il suo guardiano del Parco

Morto Domenico Aimonino

La montagna ha rappresentato per buona parte dei suoi 80 anni una vera ragione di vita. In tutte le sue forme, in ogni sua sfumatura. Perché Domenico Aimonino ci è nato, c’è cresciuto, ci ha lavorato. Ha dato tutto se stesso, perché la sua valle, in fondo, per lui ha fatto la stessa cosa. Un rapporto profondo e viscerale, che gli ha permesso di stare costantemente a contatto con i luoghi a lui molto cari. Lunedì 6 luglio in tanti si sono dati appuntamento a Noasca per tributare l’ultimo saluto a questo uomo che per oltre tre decenni si è fatto conoscere pure come esperto guardaparco.

Da margaro a guardia

Prima l’esperienza come margaro, in gioventù, al fianco della famiglia, quindi nel 1963 l’inizio della sua carriera come guardia. Le prime esperienze nel Parco del Gran Paradiso nel settore valdostano, quindi dopo un anno il trasferimento a Forzo, in valle Soana, per finire successivamente ad operare nel vallone di Noaschetta, quel pezzo di montagna a lui così familiare, perché dov’è cresciuto. «Il suo legame con la montagna è sempre stato forte ed indissolubile - lo ricorda il nipote Bruno Merlo, consigliere comunale noaschino - Amava profondamente il suo mestiere. Lo faceva non tanto per guadagnare lo stipendio, lo faceva perché gli piaceva infinitamente. In più era orgoglioso di rappresentare un ente come il Parco, di essere un tassello importate nella difesa del territorio che per lui era davvero casa».

Forte e leale

Persona forte, era leale e la sua amicizia sempre vera, sincera. «Amava i suoi sentieri e gli piaceva che anche gli altri imparassero a conoscerli ed a rispettarli. Per esempio negli anni 90 quando gli scout venivano a fare i “campi” lui era sempre pronto a portarli con sé e ad insegnare loro le tante cose che aveva imparato stando in mezzo alla natura. Il tempo libero lo passava costantemente nelle sue vallate e davvero la montagna è stata la sua vita. Casa sua era un punto di riferimento per tanti, perché chiunque vi approdava sapeva di trovare una persona con cui parlare, trascorrere il tempo in allegria e vivere in pace». Aimonino lascia due sorelle, Domenica e Mariuccia con le rispettive famiglie.

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