San Benigno

Necrologi sulle saracinesche dei negozi

In occasione dell’evento di domenica 17 l’associazione guidata da Repole ha manifestato silenziosamente contro la viabilità cittadina

Necrologi sulle saracinesche dei negozi
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Necrologi sulle saracinesche dei negozi: clamorosa protesta dei commercianti di San Benigno

Necrologi sulle saracinesche dei negozi

Domenica 17 ottobre il centro storico di San Benigno ha riaccolto la Fiera Autunnale, con un discreto successo di pubblico, complice anche il bel tempo. Quest’anno però la nostra attenzione è stata catturata dai manifesti-necrologio esposti fuori dalle vetrine di un gran numero di negozi lungo le vie cittadine.  È la voce dei commercianti sanbenignesi, già provati dal lungo periodo di chiusura forzata durante la pandemia e gravemente colpiti, a loro dire, dalle scelte portate avanti dall’amministrazione comunale, che sembra chiudere gli occhi di fronte alle difficoltà espresse dalla categoria. Infelici modifiche alla viabilità e mancati inviti a partecipare alle manifestazioni in paese – vedi la fiera stessa – stanno logorando i commercianti e, di questo passo, in molti rischiano la chiusura.

La voce dei commercianti

«La nostra protesta civile e silenziosa – spiega la Presidente dell’Associazione Commercianti Maria Repole - nasce dalle difficoltà che i nostri colleghi commercianti denunciano a noi come associazione. I problemi di viabilità stanno portando al declino delle attività commerciali, abbiamo bisogno di risposte veloci ed azioni immediate. Prima che le attività commerciali chiudano, prima che sia troppo tardi! Non c'è più tempo – aggiunge - per aspettare, per progettare, quando le attività commerciali potrebbero non esserci già più. C'è bisogno di un'amministrazione comunale attiva, collaborativa e che ascolti i nostri problemi, le nostre esigenze. Che ci coinvolga e ci renda partecipi nelle decisioni che riguardano le nostre attività. Le attività sono l’anima del paese... una serranda chiusa, oltre a significare famiglie in più senza lavoro, diventa un angolo buio del paese, dove desertificazione e delinquenza la fanno da padrone». È la «cronaca di una morte annunciata», come si legge anche sui volantini distribuiti per sensibilizzare tutta la cittadinanza sul tema. San Benigno rischia davvero di diventare un paese dormitorio, senza servizi e senza risposte da parte di chi governa? C’è bisogno di un dialogo perché se muore il commercio, muore anche il paese.

La risposta del sindaco

Il primo cittadino Giorgio Culasso ha risposto alle critiche con diplomazia: «La Fiera Autunnale di quest’anno si è rivelata un grande successo: abbiamo avuto circa cento espositori dislocati per la città suddivisi per area tematica, come nel 2019, e il risultato è stato molto soddisfacente. C’è stato grande impegno da parte di tutti per la riuscita di questo evento. Sono dispiaciuto, invece, per la polemica insolita e, se posso dirlo, anche di cattivo gusto, di alcuni commercianti: capisco la presa di posizione sui problemi di viabilità, dovuti alla chiusura dell’area adiacente la Torre Fasani, i cui lavori di ristrutturazione cominceranno entro il prossimo mese, ma non ho sentito proposte alternative dalle altre parti. E’ risaputo che il cavalcavia ci è stato tolto e che dall’altra parte vi sono la ferrovia ed il Malone e l’unica via d’uscita è quella nei pressi della Torre, ma non ci sono alternative purtroppo. Credo che si tratti di polemiche sterili, forse anche politicizzate, che riguardano pochi commercianti sul totale cittadino. Soprattutto dopo un successo come la Fiera non penso che ci dovrebbero essere lamentele: chi ha tenuto aperto ha sicuramente lavorato».

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