Della Digos

No Tav indagini per scoprire gli autori dell'ultimo raid

Alle 23 di sabato sera in 80 hanno raggiunto la zona del nuovo “allargamento” del cantiere in Val Susa.

No Tav indagini per scoprire gli autori dell'ultimo raid
Pubblicato:
Aggiornato:

No Tav indagini per dare un volto al gruppo che nella notte tra sabato e domenica ha creato disordini al Cantiere in Val Susa.

No Tav indagini a 360 gradi

Intorno alle 23 di ieri sera, sabato 5 settembre 2020, una ottantina di individui appartenenti al Movimento No Tav ha raggiunto la zona del nuovo “allargamento” del cantiere in Val Susa. Dopo aver effettuato una battitura della recinzione perimetrale, hanno appiccato il fuoco ad una catasta di legna. L’incendio è stato immediatamente domato dal personale di Polizia attraverso l’utilizzo di manichette.

No Tav indagini
La Polizia in difesa del cantiere No Tav in Val di Susa

Lancio di pietre

Pochi attimi dopo è iniziato un fitto lancio di pietre e bombe carte all’indirizzo delle forze dell’ordine, che ha reso necessario l’utilizzo di idranti e lacrimogeni. I soggetti, nell’occasione, hanno utilizzato scudi in plexiglass al fine di proteggersi dal getto dell’acqua. Un agente della Digos è rimasto ferito, contusi alcuni operatori dei reparti mobili.
Sono in corso attività d’indagine volte ad individuare i responsabili.

L'attacco

Come si diceva, dunque, c'è stata molta tensione nella notte al cantiere della Torino-Lione di Chiomonte, in Val di Susa. I No Tav hanno raggiunto la zona, dopo essere partiti da Giaglione ed aver fatto tappa al presidio dei Mulini. A ridosso del cantiere, un gruppo di attivisti si è staccato dagli altri e ha cercato di tagliare il filo spinato e di abbattere le recinzioni e i jersey. Per allontanarli, le forze dell'ordine hanno utilizzato idranti e lacrimogeni. I disordini sono durati più di un'ora.

Le immagini

Dalle immagini in possesso delle forze dell'ordine, adesso, gli inquirenti cercheranno di individuare alcuni dei "volti" (anche se trafugati) che facevano parte del gruppo di circa ottanta persone che sabato sera si sono date appuntamento per manifestare ancora una volta contro il treno ad alta velocità tra l'Italia e la Francia, sotto il simbolo No Tav, nel quale si riconoscono gruppi di cittadini accomunati dalla critica alla realizzazione di infrastrutture per l'alta capacità e l'alta velocità ferroviaria (comunemente note come TAV, "Treno ad Alta Velocità") prese come simbolo ed esempio di una gestione ritenuta inadeguata dei beni comuni, della spesa pubblica, del territorio e della politica.

Seguici sui nostri canali