Non siamo più pazienti, 15mila firme per i Parkinsoniani

Grandissimo risultato per il neonato Comitato Nazionale Associazioni Parkinson. La campagna di sensibilizzazione “Non siamo più pazienti” e la petizione on line, promosse dal sodalizio, hanno fatto centro: sono state raccolte 15.500 firme in meno di due settimane e ad oggi la “quota” sostenitori è già arrivata a 17mila

Non siamo più pazienti, 15mila firme per i Parkinsoniani
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Grandissimo risultato per il neonato Comitato Nazionale Associazioni Parkinson. La campagna di sensibilizzazione “Non siamo più pazienti” e la petizione on line, promosse dal sodalizio, hanno fatto centro: sono state raccolte 15.500 firme in meno di due settimane e ad oggi la “quota” sostenitori è già arrivata a 17mila

Grandissimo risultato per il neonato Comitato Nazionale Associazioni Parkinson. La campagna di sensibilizzazione “Non siamo più pazienti” e la petizione on line, promosse dal sodalizio, hanno fatto centro: sono state raccolte 15.500 firme in meno di due settimane e ad oggi la “quota” sostenitori è già arrivata a 17mila. Martedì 11 luglio, per la prima volta, il Comitato Italiano Associazioni Parkinson è stato ricevuto al Ministero della Salute. L’incontro è un fatto storico perché negli ultimi vent’anni le associazioni di parkinsoniani non sono mai state riunite in un’unica organizzazione. “Un incontro molto positivo – ha dichiarato Giulio Maldacea, promotore del Comitato Italiano Associazioni Parkinson e presente a Roma insieme al canavesano Franco Minutiello – perché lo staff del ministro Lorenzin ha ascoltato con interesse ciò che avevamo da raccontare: il Parkinson non è più solo una malattia che colpisce gli anziani, infatti, sono sempre di più i giovani a cui viene diagnosticato. Uomini e donne di 30/40 anni, nel pieno dell’attività professionale, spesso con figli piccoli, sono costretti a rallentare i ritmi della loro vita, subendo spesso pesanti ridimensionamenti sul posto di lavoro e senza un riconoscimento adeguato di disabilità per una malattia che può essere molto invalidante”. Insieme al Comitato, ha partecipato all’incontro al Ministero anche Gianni Pezzoli, presidente della Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson, che ha rivelato gli ultimi dati disponibili, anche se non ufficiali, relativi ai malati in Italia: in base alle vendite dei farmaci sarebbero circa 600 mila i malati di Parkinson e parkinsonismi. Le ultime stime relative alla fine degli anni ’80, in possesso anche del Ministero, riportano la presenza di 230 mila malati nel nostro Paese. Entro il 30 settembre il Comitato Italiano Associazioni Parkinson presenterà al Ministero un rapporto sulla situazione dei malati di Parkinson in Italia, che evidenzierà le criticità e le possibili soluzioni per aiutare i pazienti. Durante l’incontro il Comitato ha offerto la propria disponibilità al Ministero per avviare una collaborazione finalizzata a creare un sistema virtuoso in sostegno dei malati per far fronte assieme ai problemi che ogni paziente affronta con difficoltà (accompagnamento alle terapie riabilitative, reperimento medicine, assistenza domiciliare, etc…), ma che, grazie alla rete delle associazioni volontarie dei parkinsoniani, diffuse a macchia di leopardo sul territorio nazionale, possono essere superate con il supporto della Sanità pubblica. “La petizione ha come magicamente risvegliato dal torpore l'attenzione per questo mostro. Tanti si stanno offrendo di aiutarci, ne abbiamo veramente bisogno. A proposito, per favore, non chiamatelo morbo – spiegano dall'Associazione - Il morbo è una infezione che si trasmette per via aerea o per contatto. Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa, si può trasmetter solo per via genetica ed in numero minimo di casi. Si chiama malattia di Parkinson, abbreviato in Italia MdP, nel mondo scientifico internazionale PD (Parkinson Desease)”. Per firmare la petizione: https://www.change.org/p/300-000-italiani-hanno-il-parkinson-non-sono-pi%C3%B9-pazienti-hanno-bisogno-della-tua-firma?source_location=minibar

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