Obiettivo periferico i due vincitori del progetto protagonisti a Firenze

Obiettivo periferico i due architetti canavesani vincitori del progetto protagonisti a Firenze.
Obiettivo periferico
Nell'ambito di Obiettivo periferico, service Rotary Club Firenze, i canavesani vincitori sono stati quindi protagonisti a Firenze. Fabrizio Blasi, originario di Vistrorio e Marco Cosentino, originario di Strambino hanno dunque presentato il lavoro sulle periferie. E del futuro che si prospetta per le grandi città italiane. I due professionisti infatti hanno avuto l'opportunità di incontrare il Presidente del Consiglio regionale toscano Giani Eugenio.
Gli architetti canavesani
Gli architetti Blasi e Cosentino hanno quindi potuto analizzare quello che sta diventando un problema sociale ancor prima che architettonico. La decrescita demografica sta dunque portando al progressivo abbandono di alcune porzioni di città. E diventano sacche di povertà, criminalità e incuria. Il problema si pone infatti come "questione architettonica". Ma Cosentino non è d'accordo con questa interpretazione. E' ora di guardare oltre il capro espiatorio delle architetture periferiche e del loro scarso valore.
L'analisi dei due canavesani
Primo tra tutti i lati negativi è senza dubbio la mancanza di piani coordinati. Nella nuova città sembrano infatti mancanti alcuni temi fondamentali sullo svolgimento della vita sociale e della cultura. E' un problema dunque politico e culturale. Poi c'è l'abusivismo e la povertà che hanno quindi portato inevitabilmente al risultato odierno.
Le conclusioni degli architetti
"Oramai tempo di liberarsi dunque del pesante retaggio culturale. Ha quindi raccontato la periferia come territorio critico, portatore di marginalità e di conflitti. Ripensare dunque la periferia significa comprendere meglio le componenti della metamorfosi metropolitana. Significa infatti attuare pratiche di riciclo e non solamente di manutenzione".