Ponte Preti il virus potrebbe rallentare la costruzione
«I tempi burocratici per le risorse sono condizionati dallo scoppio e sviluppo della pandemia»
Ponte Preti il virus potrebbe allungare i tempi di costruzione dell'opera.
Ponte Preti il virus è un ostacolo
«I tempi burocratici di allocazione delle risorse in relazione allo scoppio della pandemia, hanno subito un rallentamento. Ma si va avanti: il tempo delle chiacchiere e delle promesse non mantenute è finito. Ora ci sono le risorse e si sta lavorando concretamente ad un’opera che potrà finalmente assorbire tutto il traffico di mezzi pesanti che attualmente grava sul vecchio ponte Preti, snellendo e velocizzando la circolazione da e per Ivrea. Da parte mia, come consigliere della Commissione Viabilità, continuerò come ho sempre fatto a monitorare costantemente l’attività della Città Metropolitana, stimolando e pungolando se necessario perché i progetti vengano realizzati nel minor tempo possibile. E’ stato così per la strettoia di Pont e per la rotonda di cascina Vittoria, lo sarà anche per il ponte Preti». A parlare dell'infrastruttura tanto attesa e discussa per anni è il consigliere regionale della Lega, Mauro Fava.
La parola ai tecnici
L’avanzamento della progettazione è confermato anche dalla Città Metropolitana, come spiega l’ingegner, dirigente dell’area Viabilità-Lavori pubblici Matteo Tizzani. «Il finanziamento dell’opera è stato assegnato con la pubblicazione del decreto e si attende ormai il primo stralcio entro il mese di giugno, se non ci saranno rallentamenti – afferma – A quel punto si procederà speditamente verso l’aggiornamento del progetto preliminare e successivamente alla fase definitiva ed esecutiva per appaltare i lavori del ponte che sostituirà ed affiancherà quello esistente. Mi preme sottolineare che l’ottimo risultato raggiunto, il finanziamento di un’opera che era attesa da molti anni, è il frutto della concreta collaborazione tra la Città Metropolitana, che ha inserito il ponte Preti tra le opere prioritarie, e la Regione».
Il recente crollo
Il crollo del ponte di Albiano Magra, tra Liguria e Toscana, ha, inevitabilmente, alimentato paure su possibili cedimenti analoghi nel nostro territorio. E l’indiziato numero uno è sempre lo stesso: il ponte Preti di Strambinello, che collega l’eporediese a Castellamonte ed Alto Canavese.
«Penso che sia irresponsabile alimentare ulteriori fobie e psicosi ingiustificate in un momento di per sé delicato come quello che stiamo vivendo – commenta il consigliere regionale della Lega Mauro Fava – Non possiamo dare spazio a complottismi e dietrologie: se i tecnici che monitorano costantemente la struttura ritengono che sia sicura, dobbiamo prenderne atto e fidarci di chi è esperto in materia, non correre dietro alle speculazioni di chi si improvvisa ingegnere senza avere titoli, né competenze. Io non metto in dubbio i risultati delle perizie condotte da Arpa e Città Metropolitana».
Questione di sicurezza
"Oltretutto, quando si parla di mancanza di sicurezza del ponte Preti si fa una gran confusione (voluta?): il problema è rappresentato dalla carreggiata limitata per il passaggio di bus e mezzi pesanti, non dalla solidità strutturale, che non è in discussione. Ad ogni modo, posso rassicurare i cittadini: se mai dovesse un domani un qualche indizio di pericolo, il ponte verrebbe subito chiuso alla circolazione dalla Città Metropolitana».
A parlare è sempre Mauro Fava. L’insufficiente larghezza della sede stradale, che di fatto impedisce il passaggio contemporaneo di due tir, provoca però spesso lunghe code, specie nelle ore di punta. E se il problema è al momento congelato dall’estrema riduzione di traffico provocata dall’emergenza Covid-19, non tarderà a ripresentarsi una volta che tutte le attività ripartiranno.
19,5 milioni sul piatto
«La Giunta Cirio ha raccolto da subito le istanze del territorio e ha messo il nuovo ponte Preti tra le richieste prioritarie di finanziamento, ottenendo con decreto interministeriale a dicembre 2019 le risorse necessarie per la realizzazione – aggiunge il consigliere di palazzo Lascaris – Si tratta di 19,5 milioni di euro che sono stati assegnati alla Città Metropolitana per avviare l’iter progettuale e la successiva costruzione.