Mistero nella notte

Proiettili, armi e machete gettati nell’auto del sindaco

Il primo cittadino Mirella Mantini svela un episodio inquietante.

Proiettili, armi e machete gettati nell’auto del sindaco
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Un grave episodio di cronaca turba la tranquilla vita di paese. La vittima è il primo cittadino di Germagnano, Mirella Mantini, 66 anni, eletta nel 2017 alla guida della lista civica «Germagnano Volta Pagina».

Mistero nella notte, spaccano il finestrino dell'auto...

Qualcuno si è introdotto di notte nel giardino della sua abitazione, ha spaccato il finestrino dell’utilitaria che il sindaco aveva parcheggiato davanti a casa e, all’interno, vi ha gettato una cassetta. Dentro un fucile, una pistola, un machete e anche dei proiettili.
La vicenda non è di questi giorni, risale ormai al settembre scorso, ma per tutti questi mesi Mirella Mantini non ne ha mai parlato perché ci sono le indagini in corso da parte dei Carabinieri della Stazione di Lanzo Torinese. Con le armi da fuoco che sono state inviate al Ris di Parma. E anche ora che la vicenda è venuta alla luce, naturalmente non smentisce l’episodio, ma non può dire di più.
Da libero sfogo, però, ai sentimenti repressi per tutti questi mesi: «Non mi spaventano le intimidazioni – commenta con rabbia, ma anche con il sollievo di condividere l’angosciante segreto che da settembre si è tenuta dentro – Non mi fa paura chi ha osato, contro ogni vivere civile, mettermi proiettili nella macchina, parcheggiata in proprietà privata, rompendo il finestrino mentre ero assente. Continuerò a lavorare per la collettività, sicura che questo paese migliorerà portando una ventata di freschezza e di sicurezza per chi lavora nella serenità della famiglia, senza tornare alla restaurazione di un passato inutile e senza prospettive».

Episodio gravissimo

Un fatto gravissimo. Tanto più che parliamo di Germagnano, un comune che conta all’incirca 1200 abitanti. Una vicenda degna della quotidianità di Corleone, avvenuta nella pace (finta?) delle Valli di Lanzo. E perché? Il motivo ancora non si conosce. Saranno le indagini dei Carabinieri e della Magistratura eporediese a dipanare l’arcano. Intanto il sindaco, Mirella Mantini, continua diritta per la sua strada, pronta a ricandidarsi, con la squadra collaudata, alle prossime elezioni Amministrative. «Cari cittadini – sottolinea fiera di essere così determinata e sempre pronta, dati alla mano, a confutare le notizie di chi cerca di confondere i cittadini – Pur nella possibilità che offre la democrazia di dire ognuno la sua, è doveroso fare chiarezza sui fatti, altrimenti ciò che dicono i disinformati crea disagio ai cittadini. Mi permetto di consigliare: ragionate con le vostre teste, analizzate i fatti con obbiettività – poi conclude dicendo - Ritengo che la trasparenza, la lealtà, la legalità siano valori a cui un politico si deve scrupolosamente attenere nel rispetto di chi ci ha eletti. Le falsità non ci fanno paura».

Le indagini dei carabinieri

La Stazione dei Carabinieri di Lanzo Torinese, comandata dal maresciallo Paolo Spataro, ha ricostruito i fatti in questo modo. Gli autori dell’episodio ai danni della Mantini si sono dapprima introdotti in un'abitazione rurale, nella periferia di Germagnano, per rubare le armi. La casa è vuota da tempo e, purtroppo, accessibile a tutti. Infatti il proprietario è, da mesi, ospite di una casa di cura della zona. I responsabili avrebbero quindi agito di notte, probabilmente sapendo dell'assenza del primo cittadino, spaccando i finestrini dell'automobile e introducendo all'interno una cassetta di legno. Infatti Mirella Mantini non è presente in quei giorni a Germagnano perchè è andata a fare visita alla figlia in centro-Italia. Quando ritorna trova il suo veicolo danneggiato. E quando apre la portiera nota una cassetta che non le appartiene... Quindi s'affretta a chiamare i carabinieri della stazione di Lanzo. I militari aprono la cassetta, rinvenendo armi e proiettili, il tutto riposto con ordine. A quel punto il materiale viene sequestrato e inviato ai Ris di Parma per analizzarlo. Al momento non ci sono indagati, mancando indizi utili a risalire all'identità dei responsabili.

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