Prometteva un lavoro in aeroporto, scarcerato Marino Pautasso

L'avvocato in aula: «I contratti risultano operativi a partire dal mese di marzo 2019. Come si può parlare, adesso a gennaio, di un imbroglio?».

Prometteva un lavoro in aeroporto, scarcerato Marino Pautasso
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Prometteva un lavoro in aeroporto, arrestato dai carabinieri lunedì 21 gennaio, è stato scarcerato.

Prometteva un lavoro in aeroporto

Marino Pautasso, 59 anni, il ciriacese arrestato dai carabinieri di Villastellone nella giornata di lunedì 21 gennaio è tornato in libertà. Era stato fermato dai militari dell’Arma con l’accusa di essere nell’organizzazione, anzi a capo dell’Exodus Service, che prometteva posti di lavoro in aeroporto con stipendio da 1260 euro mensili. Ma il candidato doveva anticipare 200 euro per l’acquisto della divisa. Somma che sarebbe stata poi rimborsata a marzo, con il primo stipendio.

La difesa dell’avvocato Papotti

Se Marino Pautasso si trova nuovamente libero lo deve soprattutto al suo avvocato difensore, il rivarolese Franco Papotti che nell’aula della quarta sezione penale del tribunale di Torino ha rapidamente smantellato l’ accusa nei confronti del suo cliente: «Non si può incriminare il Pautasso di truffa perchè i contratti firmati dai candidati, risultano operativi a partire dal mese di marzo 2019. Come si può parlare, adesso a gennaio, di un imbroglio?». Insomma non si può fare il processo alle intenzioni. Occorrerà, quindi, attendere il fatidico mese di marzo per capirne di più. Così al giudice Marco Picco, chiamato ad esprimersi sull’arresto, tra l’altro privo degli atti dell’indagine, già inviati dai carabinieri di Villastellone in Procura a Torino, non è rimasto altro che «annullare» la richiesta del pubblico ministero che aveva richiesto per il cinquantanovenne l’obbligo di firma.

Vicenda truffaldina

Intanto le indagini delle forze dell’ordine vanno avanti. Infatti i carabinieri della stazione di Villastellone, i primi a ricevere la denuncia di una donna, sul lavoro da 1260 euro mensili in aeroporto, proseguono nel raccogliere segnalazioni. Anche presso la Tenenza di Ciriè si sono recati, nei giorni scorsi, alcuni candidati residenti nel territorio che avrebbero anticipato i 200 euro per la divisa di lavoro. L’interrogativo: ma dal 1 marzo cosa accadrà se il lavoro resterà un sogno? I soldi anticipati verranno restituiti agli ignari (un migliaio o forse più ) cittadini? Anche perchè la Sagat, totalmente estranea alla vicenda, non avrebbe mai sentito parlare di questa società Exodus, nata, sembra, davanti a un panino e un boccale di birra con l’ufficio nel centro commerciale di Torino Lingotto...

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