Protesta lavoratori Arca davanti a Confindustria
L'azienda con sede sia a Ivrea che a Bollengo ha annunciato 103 licenziamenti.

Protesta lavoratori Arca giovedì pomeriggio, 29 marzo, davanti a Confindustria.
Protesta lavoratori
Oggi pomeriggio, giovedì 29 marzo, dalle 14 si terrà la protesta lavoratori Arca davanti alla sede di Confindustria a Ivrea. L'azienda con sede sia a Ivrea che a Bollengo ha annunciato 103 licenziamenti. Il piano di ristrutturazione prevede infatti il licenziamento di più di un terzo dei dipendenti a tre anni dal passaggio dalla proprietà italiana Cts agli americani attraverso un fondo di investimento estero.
Le reazioni politiche
Il brutale annuncio di 103 licenziamenti è il segno della crescente arroganza delle multinazionali. E' stato il commento dei rappresentanti di Potere al Popolo. Un'azienda con radici italiane con più di 30 anni di presenza nell'Eporediese doveva solo essere gestita con capacità imprenditoriali e manageriali vere. Potere al Popolo sempre domani organizza alle 21 l'assemblea territoriale al Centro Civico di Bellavista.
Si chiede l'intervento dei sindaci
Rifondazione Comunista ha chiesto un intervento al sindaco di Ivrea e quello di Bollengo, nonché del territorio. Affinché si schierino a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori interessando la Città Metropolitana e la Regione. Il territorio deve interrogarsi sulle conseguenze di politiche neoliberiste che stanno producendo danni sociali.
Schierato anche il M5S
Quattro anni fa, la multinazionale statunitense acquistò Cts e Cts Cashpro, creando Arca Technologies, avanzando promesse di grandi prospettive. Licenziamenti politicamente voluti dal governo dimissionario con l’abolizione dell’art. 18 e l’introduzione del Job Act. Questo è il frutto di politiche sbagliate, che non tengono conto dei diritti dei lavoratori, dei diritti di un territorio e di una società.
Interrogazione in Regione Piemonte
Abbiamo portato in Consiglio regionale il caso di Arca Technologies, ha dichiarato Francesca Frediani del M5S. La motivazione degli esuberi, addotta dall’azienda, consiste nel mancato assorbimento dei nuovi prodotti rispetto alla quota prefissata. Gli errori della dirigenza non possono ricadere sui lavoratori. Chiediamo alla Regione di intervenire con forza a sostegno dei lavoratori.