Quando un cane d’assistenza ci migliora la vita: le magiche «impronte» di Luce sul cuore di Alba

L'appello: "Il cane d’assistenza deve avere diritto di salire sui mezzi pubblici, stare in luoghi di lavoro, di svago, addirittura in ospedale".

Quando un cane d’assistenza ci migliora la vita: le magiche «impronte» di Luce sul cuore di Alba
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Quando un cane d’assistenza ci migliora la vita: le magiche «impronte» di Luce sul cuore di Alba, una castellamontese affetta da distrofia muscolare.

Quando un cane d’assistenza ci migliora la vita

Chi pensa che gli animali non abbiano un’anima, non ha mai guardato negli occhi un cane. In quelli neri di Luce ci sono riflessi quelli della sua adorata padrona. La dolcissima labrador, col suo pelo bianco perla, è una retriever pura. E’ stata addestrata come cane d’assistenza alla persona disabile motoria. Ha appena compiuto 4 anni e da 3 vive accanto ad Alba, una ragazza che si muove velocissima su una carrozzina elettronica. E’ entrata nella vita della psicologa castellamontese, affetta da distrofia muscolare, in un momento delicato. Come nel libro «Il cane che arrivò per Natale» è stato un raggio di sole, l’anima gemella che con la sua inesauribile energia e i suoi sorrisi contagiosi ha illuminato la sua nuova famiglia.

La storia di Alba

Per Alba e il marito Andrea vale il celebre aforisma secondo cui: «Non ci si rende conto di quanto la presenza di un cane sia forte in una casa fino a che, quando non c’è, anche i muri sembrano essere in un posto diverso». «Desideravo un cane da sempre – racconta Alba - La scelta del primo cane deve essere davvero ponderata sulle capacità di tutta la famiglia. Non è semplice adottare quello giusto. Anche se sono animali molto più saggi di noi, anche se la mia socia mi dà lezioni continuamente. Si dice che qualunque cane di famiglia possa seguire un addestramento come cane di servizio. E’ in parte vero, ma almeno le dimensioni limitano parecchio. Soprattutto nel caso debba sollevare pesi o portarti la carrozzina quando cadi. Mi stavo orientando con mio marito su uno di taglia medio piccola e mai e poi mai avrei pensato di poter avere un cane grande. La fortuna è stata incontrarsi in quel momento ma la favola è stata l’impegno successivo». La loro storia è un grande insegnamento per tutti. «Non si capisce chi assiste chi – aggiunge la giovane castellamontese - Io mi sento a suo servizio completo in ogni istante. In famiglia ero io la più fragile e bisognosa, ma ora c’è un componente che dipende da me in tutto e per tutto. Pensavo di non avere le forze di occuparmi di un essere vivente di circa 25 chili e invece le energie arrivano insieme alla sua travolgente vitalità. Quando è arrivata, dopo aver vissuto a casa dell’addestratrice, conosceva un centinaio di parole. Ora ne sa anche di più, ma ci parliamo con lo sguardo. E’ stata una lunga attesa, circa 8 mesi. Ero in fervente attesa come per una gravidanza. E’ stato amore a prima vista, ma solo il tempo vissuto assieme ha creato l’intesa raggiunta ora e che migliora ogni giorno».

L'arrivo di Luce in famiglia.. un regalo inaspettato!

L’album dei ricordi di famiglia è pieno di «immagini» indimenticabili. «Doveva arrivare a gennaio di tre anni fa. Io era da un po’ che non sentivo più lo spirito natalizio come da tradizione di famiglia, così quando l’addestratrice mi ha chiamato per dirmi che Luce sarebbe stata consegnata già a inizio dicembre perché era sufficientemente preparata è stato il regalo più bello della mia vita – dice Alba - Sa aprire le porte, prendere qualsiasi oggetto da terra, mettere la carta nel cestino, portare un telecomando, cercare le chiavi, togliere un cappello, chiudere un cassetto, accendere la luce o un interruttore, chiamare soccorso e molto altro. Principalmente fa tanta compagnia, con lei ho parlato con ogni genere di persona: attira chiunque, soprattutto altri proprietari di cani. La sua attività preferita è uscire in lunghe passeggiate e magari tuffarsi in acqua. Annusare e correre con altri cani. E’ sempre sorridente, socievole e pronta in nuove avventure. Ha una pazienza infinita, ogni giorno mi insegna una cosa nuova, per me sono loro la razza superiore. E’ molto coraggiosa, curiosa e generosa, in cambio di cibo ti stupisce in qualsiasi cosa. La sua più grande paura sono i temporali estivi e i petardi, un vero dramma in questo periodo dell’anno».

Il messaggio di Alba

Lancia un messaggio importante Alba: «Mi preme condividere questa mia storia, perché magari altre persone affette da disabilità non conoscono questa tipologia di addestramento per i cani. Il collega più famoso è il cane guida per i ciechi, ma ci sono anche per allerta diabete, per epilessia, e tanto altro. E’ importante che venga accettato ovunque, senza aggiungere difficoltà e ostacoli a chi ne incontra già molti. E poi mi sento di ringraziare dal cuore chi ha reso tutto questo possibile, perché senza l’aiuto di istruttori esperti che fanno un duro lavoro non sarebbe mai stato possibile. In Italia abbiamo professionisti bravi sparsi sul territorio da cercare con attenzione, e su questo non abbiamo nulla da invidiare al resto del mondo, se non una legge che equipari gli stessi diritti dei cani guida a quelli dei cani d’assistenza, e non solo come aiuto fiscale all’oneroso mantenimento di spese veterinarie e cibo sano».

Un appello al Governo

E’ un appello all’attuale classe politica: «Esisterebbe una legge Europea del 2008 che nessun governo italiano sembra voler recepire. L’hanno introdotta solo alcune regioni come L’Emilia Romagna, ancora una volta avanti alle altre. Il cane d’assistenza deve avere diritto di salire sui mezzi pubblici, stare in luoghi di lavoro, di svago, addirittura in ospedale. Non chiediamo la luna, solo di poter stare assieme nella normale vita quotidiana. Entrare in farmacia, dal panettiere, dal dentista, in chiesa, spesso è limitante perché ci sono scalini dove uno nemmeno se lo immagina. Quelli aggiunti dalle persone fanno ancora più male».

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