L'operazione della GdF

Reddito di cittadinanza, lo percepivano anche alcuni esponenti del clan di Volpiano

Tra i denunciati figurano anche soggetti detenuti per reati di particolare gravità, quali associazione per delinquere, traffico e spaccio di stupefacenti, rapina, estorsione e furto, nonché violenza sessuale, pornografia minorile e maltrattamenti in famiglia.

Reddito di cittadinanza, lo percepivano anche alcuni esponenti del clan di Volpiano
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Reddito di cittadinanza, lo percepivano anche alcuni esponenti del clan di Volpiano.

Reddito di cittadinanza

La Guardia di Finanza di Torino, in collaborazione con l’Inps,  ha scoperto e denunciato 105 soggetti detenuti in istituti di pena o loro familiari, che hanno irregolarmente richiesto
e percepito il Reddito di cittadinanza per non aver comunicato, entro il termine di 2 mesi dall’avvenuta carcerazione, l’intervenuta variazione della composizione del nucleo familiare. E tra loro, anche alcuni esponenti del clan Marando di Volpiano.

Il sussidio statale

E' stato istituito quale misura di contrasto alla povertà, finalizzata al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale. L’ottenimento del beneficio è legato al possesso, da parte del soggetto richiedente e dei componenti del proprio nucleo familiare, di specifici requisiti di cittadinanza, residenza, soggiorno nonché di carattere economico e patrimoniale che tengono conto anche del numero dei componenti il nucleo familiare il quale, in caso di adozione di provvedimenti restrittivi della libertà personale, subisce una variazione numerica in diminuzione.

Tra i beneficiari anche i detenuti

L’approfondimento investigativo, condotto dai militari del Nucleo di polizia economicofinanziaria Torino nei confronti dei soggetti in stato di reclusione presso la Casa circondariale
“Lorusso e Cotugno” del capoluogo piemontese, ha consentito di individuare, attraverso l’incrocio delle banche dati in uso alla Guardia di Finanza ed i successivi riscontri anagrafici,
una vasta platea di soggetti beneficiari che avevano avuto indebitamente accesso  continuando a percepirlo, arrecando un danno complessivo alla finanza pubblica di 430 mila euro.

105 denunciati

I soggetti individuati sono stati segnalati a 14 uffici giudiziari, insistenti nelle Regioni di residenza di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia,
per aver attestato fatti non corrispondenti al vero, utilizzato dichiarazioni o documenti falsi e omesso informazioni dovute, in particolare non aver comunicato la variazione del nucleo familiare. Contestualmente, sono stati segnalati all’Inps nonché alla Procura Regionale della Corte dei conti per gli eventuali profili di danno erariale. Tra i denunciati figurano anche soggetti detenuti per reati di particolare gravità, quali associazione per delinquere, traffico e spaccio di stupefacenti, rapina, estorsione e furto, nonché violenza sessuale, pornografia minorile e maltrattamenti in famiglia.

L'indagine  della GdF

Le attività poste in essere rientrano nell’alveo della missione istituzionale affidata alla Guardia di Finanza e testimoniano il quotidiano impegno profuso dalle Fiamme Gialle nel
controllo sul corretto impiego delle risorse statali attraverso il contrasto alle condotte di illecita percezione di sussidi e contributi pubblici spettanti a cittadini in effettiva condizione
economica svantaggiata, che danneggiano i contribuenti onesti, favoriscono l’iniquità sociale e ingenerano un ingiustificato incremento dei costi dei servizi erogati dallo Stato.

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