Riunione Libera nella villa confiscata del boss dopo lo sfregio

Intervenuti don  Luigi Ciotti, l'ex procuratore capo Giancarlo Caselli, il Prefetto Renato Saccone.

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Riunione Libera sabato a San Giusto nella villa confiscata del boss dopo lo sfregio.

Riunione Libera

Sabato a San Giusto c'è stata riunione Libera nella villa confiscata al boss dopo grave atto intimidatorio. Il bene appartenuto a Nicola Assisi,   confiscato e in attesa di essere assegnato per essere restituito alla collettività, è stato gravemente danneggiato. Un incendio, di natura dolosa a opera di ignoti. Un chiaro avvertimento, con due bombole di gas vuote lasciate nel centro delle stanze.

Il narco trafficante

Il bene, appartenuto a uno dei più importanti narcotrafficanti italiani, ancora oggi latitante, è un simbolo della presenza delle mafie nel nostro territorio. L'atto, chiaramente intimidatorio, dimostra la volontà di Assisi di provare a fermare il percorso per restituire quel bene alla cittadinanza. Libera Piemonte, che nella villa ha ricordato l'assassinio di Pio La Torre e di Rosario Di Salvo lo scorso 30 aprile, non si lascia impaurire dalla minaccia.

Le autorità all'incontro

Presenti tanti volontari che quotidianamente lavorano per far rinascere i beni confiscati e per portare avanti percorsi formazione e sensibilizzazione, con le associazioni aderenti a Libera. Poi è intervenuto don  Luigi Ciotti, l'ex procuratore capo Giancarlo Caselli, il Prefetto Renato Saccone. Presente anche il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino. C'erano anche i rappresentanti delle forze dell’ordine, le istituzioni del territorio. E anche tanti sindaci del Canavese in fascia tricolore.

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