sotto la lente

Rivarolo arretra ancora: muoiono più imprese di quelle che aprono

Dall’analisi di Confindustria lo stato di salute delle aziende: cala l’occupazione ma i posti sono più sicuri.

Rivarolo arretra ancora: muoiono più imprese di quelle  che aprono
Pubblicato:

Situazione economica del Canavese rosea e in risalita… non fosse per la crisi internazionale portata dalla guerra in Ucraina e i cui effetti (attesi negativi) ancora non si vedono, ma si temono. In sintesi può essere questo il sunto della mattinata di giovedì 5, quando, nella sede di Confindustria Canavese, sono state presentate le elaborazioni della Camera di Commercio di Torino e dell’Agenzia Piemonte Lavoro in merito all'andamento delle imprese e del mercato del lavoro in Canavese nel 2021, oltre all’indagine congiunturale di Confindustria Canavese.

Non si percepiscono ancora netti segnali negativi

Normalmente una indagine economica, presentata a solo quattro mesi dalla fine dell’arco temporale alla quale si riferisce, presenta dati nuovi e affidabili che danno una idea abbastanza chiara di cosa ci si può aspettare durante l’anno in corso. Purtroppo ora come ora non è così. Da dicembre ad oggi la situazione politica ed economica è cambiata radicalmente e i dati tendenziali positivi dell’anno passato potrebbero essere presto stravolti dalla crisi in atto scatenata dalla guerra innescata dalla Russia di Putin.
In realtà, per adesso, almeno in Canavese, non si percepiscono ancora netti segnali negativi. Ad esempio le richieste di cassa integrazione, che con l’inizio della guerra in Ucraina si temeva potessero crescere, sono state da inizio anno 19, quando nel 2021 erano state 190, in media, quindi 15,8 al mese contro solo 4,75.
«Temevo un utilizzo pesante della cassa da febbraio - ha commentato Daniele Aibino, responsabile Servizio Sindacale e Previdenziale -, fortunatamente fino ad ora non c’è stato. Vediamo come andrà: dobbiamo vivere alla giornata». Conferma l’impressione anche Massimo Tamiatti di Agenzia Piemonte Lavoro: «I dati che stiamo raccogliendo attualmente sembrano ancora quelli del 2021 con un saldo occupazionale ancora positivo in Canavese. Ma inizia a essere meno buono il segnale generale del Piemonte. Forse il Canavese sta reagendo meglio. Comunque vi sono indicatori che iniziano a girare al negativo, come il Pil: teniamo la situazione sotto controllo e vediamo come saranno i dati del secondo trimestre».

Aumentano i contratti a tempo indeterminato

Aspettative negative che si inseriscono in una analisi dati che ancora non è positiva. Le cifre del mercato del lavoro mostrate nelle elaborazioni di Camera di Commercio e Agenzia Piemonte Lavoro. Il numero di persone che hanno iniziato almeno un contratto di lavoro nel 2021 sono state 33.264, in diminuzione rispetto alle 33.479 del ‘20 e alle 35.066 del 2019. Anche il numero dei contratti di lavoro è in diminuzione: dai 53.547 del ’19, si è passati ai 49.080 del ’20 per arrivare ai 44.536 del ’21. In questo vi è però un dato positivo: il rapporto tra numero di contratti e persone che li hanno sottoscritti rileva che il rapporto ora è passato dall’1,49 del 2019 all’1,34 dello scorso anno: in questo caso la diminuzione è un dato positivo, in quanto mostrerebbe una maggiore stabilità del posto di lavoro. Altro dato positivo è l’aumento dei contratti a tempo indeterminato, che passa dai 5.376 del 2020 ai 6.030 del 2021. Più alti erano nell’ultimo anno pre pandemia: 6.476. In aumento anche l’apprendistato e le altre tipologie di contratto. Positivo, infine la differenza tra i nuovi contratti e le cessazioni (per qualunque motivo, anche pensione) che nel 2021 sono state 43.079.

Rivarolo arretra ancora

Sul tasso di crescita, dato dal rapporto di natalità e mortalità delle imprese, vede nel ’21 il Canavese crescere dell’1,05%, rispetto all’1,64% della Città Metropolitana. Considerando i dieci più grandi Comuni canavesani, dove risiedono il 43% di tutte le imprese del territorio, a crescere di più è Caluso (2,38%) seguito da Ciriè (2,32%). In alto Canavese la migliore performance è di Castellamonte (1,59%) ma con un 2020 di crescita, unico caso con Leinì) seguito da Cuorgnè (1,57%). Pessimo il risultato di Rivarolo che si piazza decima con una crescita di solo lo 0,08%.

Seguici sui nostri canali