Il Caso

Rivarolo: immondizia, il conguaglio della Tari è una stangata

Raimondo: La gente è arrabbiata. Non solo per gli aumenti, ma anche per i modi.

Rivarolo: immondizia, il conguaglio della Tari è una stangata
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Neanche il tempo di arrivare nelle buche delle lettere che scoppia subito la polemica. Le bollette della Tari, esercizio 2020, con applicato il conguaglio annunciato nelle fatture dello scorso settembre, a Rivarolo hanno mandato per traverso l’ultimo week end in arancione dei cittadini

Il Conguaglio della Tari, che stangata

Che ci sarebbe stato ancora qualcosa da pagare per chiudere il conto per il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti del 2020 era chiaro, ma in questa misura no. Sommato il conguaglio a quanto già pagato e rapportando il risultato all’anno precedente, c’è chi registra rincari che arrivano anche del 50%. «Con quanto ci fanno sborsare - sottolinea dai banchi dell’opposizione Aldo Raimondo del gruppo Riparolium - dovrebbero pulirci anche la cucina, altro che solo porta a porta che non fanno neanche bene. Purtroppo, come già detto, ci fanno pagare due volte i 500.000 euro dello “spazzamento” delle strade che prima erano nella Tasi e che adesso la legge prevede che quel servizio non più “indivisibile” venga inserito nella Tari. Questi signori in Comune stanno esagerando. Noi, come forza politica ci siamo resi sempre disponibili al confronto, per dare un contributo a non appesantire la situazione ma loro questo confronto ce l’hanno sempre negato. Soprattutto con me che questo tema l’ho sempre caldeggiato; tanto più che sono anche il vice presidente del Cca (il Consorozio Canavese Ambiente, ndr)». Ancora Raimondo: «Mi chiedo, inoltre, se in qualcuno si sia informato o meno se l’azienda che si occupa della raccolta rifiuti abbia usufruito della cassa integrazione Covid: se così fosse, avremmo da una parte Tecknoservice che risparmia e gli abitanti di Rivarolo con le bollette alle stelle? Qualcuno in Comune ha controllato?».

La querelle politica

Ad entrare più nello specifico è un altro componente del gruppo che fa capo a Fabrizio Bertot, Alessia Cuffia in lista con Riparolium alle ultime elezioni amministrative. «Dopo l’annuncio di settembre del conguaglio si pensava ad un aumento del 20-25%, invece, qui ci sono rincari del 40% e in alcuni casi anche del 50%! Hanno fatto un ragionamento di questo tipo: le attività commerciali sono rimaste chiuse per il lockdown per contenere la pandemia e quindi è stato praticato loro uno “sconto”. Ma la cifra non incassata è stata caricata sulle utenze domestiche che di fatto hanno il pagato il conto per tutti. Parliamo di fatture con 80-100 euro in più rispetto all’esercizio commerciale precedente. Per non toccare i commercianti, già provati e arrabbiati dal periodo che stiamo vivendo, hanno colpito i singoli cittadini. Le famiglie. Il tutto, poi, per un servizio neanche sufficiente: quante volte non passano e i bidoni restano pieni? Avrebbero potuto calmierare il tutto tagliandosi lo stipendio e, di conseguenza, la Tari». Ed è sullo stesso avviso anche il collega della lista civica, il consigliere Raimondo.

Riparolium all'attacco del sindaco

«La gente è arrabbiata. Non solo per gli aumenti, ma anche per i modi. Questa amministrazione continua a scaricare su altri le colpe di problemi che non riesce a risolvere. Tanto so già che il sindaco risponderà così. Gestire bene, vuol dire risparmiare». E poi l’ultima riflessione. «Ora, a marzo, è arrivato il conto finale del 2020 ma è quasi ora delle bollette 2021! Tutto, perché l’anno scorso questa Giunta ha approvato in ritardo le aliquote da applicare e adesso ci ritroviamo con una crisi economica senza precedenti e le bollette gonfiate e quasi raddoppiate».
Più diretto Bertot: «Per questa Giunta i cittadini sono un bancomat per lo stipendio loro e dello staff. Ho difficoltà a trovare un’amministrazione così poco sensibile ai problemi dei suoi cittadini, anche tra quelle del Pd. E questi conguagli sono pure arrivati in ritardo: già scaduti. La data di pagamento già superata. Questo non è rispetto».

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