Sesso al Malgrà

Nelle ex prigioni del castello trovati reperti inequivocabili di sesso e droga.

Sesso al Malgrà
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Sesso al Malgrà: l’immenso parco del castello riserva strane sorprese.

Sesso al Malgrà, una location suggestiva

Nelle ex carceri del castello rivarolese sono molti gli adolescenti che si rifugiano per trasgredire. Sesso e droga. Dirigendosi verso la breve discesa del castello, verso il lato destro, si trova la «camera» diroccata di circa 15 metri quadri, aperta a tutti. Ci si addentra senza particolari intoppi, senza divieti. Infatti la grata della finestra principale è stata tolta già tempi addietro per motivi di sicurezza. Un passe – partour semplice ed efficace.

Tracce incolfondibili

Nei pomeriggi, terminate le lezioni scolastiche, i ragazzi si recano nell’area in questione e si dilettano a prestare i loro gusti trasgressivi.
E’ così che si notano scatole di cartine grandi gettate in terra, sigarette private di tabacco (utili per «rollare» i comuni spinelli), fazzoletti umidicci. E c’è pure una scatola di profilattici vuota. Oltre che alla presenza di immondizia varia tra cui carte di snack, bottiglie di birra e lattine vuote. Un disagio che si genera nell’oblio oscuro del nuovo millennio.

Un luogo molto più che pubblico

Eppure il parco è, anzi, dovrebbe essere videosorvegliato, lo attesta il cartello posto all’entrata principale che recita «area sorvegliata, cittadini dell’ordine, sicurezza dal 1870». A quanto pare, non lo è abbastanza. Sconcertante è il fatto che a pochi passi dal «covo», nello stesso immenso prato, ci sono bambini che giocano e cittadini che passeggiano. A tal proposito il sindaco Alberto Rostagno ha voluto dire la sua. «Facciamo continui sopralluoghi, i vigili e i carabinieri sono sempre in giro in città. Posso garantirlo, non abbiamo mai colto in fragrante nessuno ma prometto che sorveglieremo con ancora più frequenza la zona».
Nell’attesa si spera che i frequentatori delle ex carceri capiscano che «errare è umano ma perseverare è diabolico».

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