Sgominata la banda dei furti e rapine in villa

Furti e rapine a tappeto in ville mentre la gente dorme, sgominata dai carabinieri una pericolosa banda che rubava di tutto, dalle auto di lusso alle macchinette per cialde di caffè.

Sgominata la banda dei furti e rapine in villa
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Furti e rapine a tappeto in ville mentre la gente dorme, sgominata dai carabinieri una pericolosa banda che rubava di tutto, dalle auto di lusso alle macchinette per cialde di caffè.

Furti e rapine a tappeto in ville mentre la gente dorme, sgominata banda. Rubavano di tutto, dalle auto di lusso alle macchinette per cialde di caffè. I carabinieri della Sezione antirapina del Nucleo Investigativo hanno sgominato una banda di albanesi specializzata nei furti con la tecnica del succhiello per svaligiare ville e appartamenti in tre province piemontesi. Sui serramenti delle finestre praticavano un foro, utilizzando per l’appunto un succhiello. Si tratta di un attrezzo da falegname utile a bucare i serramenti. Poi era sufficiente usare una pinza per aprire la finestra. In tre mesi, da marzo a giugno 2016, i furti contestati alla banda sono 36 nelle province di Asti, Cuneo e Torino ma i colpi potrebbero essere molti di più. Quasi tutti i furti sono stati commessi di notte mentre i proprietari dormivano. In qualche occasione, le vittime si sono svegliate ma sono state minacciate di morte e sono state invitate a tornare a letto e a non chiamare le forze dell’ordine. In un’occasione hanno minacciato la figlia minorenne dei proprietari che si era svegliata dicendole: “Torna a letto se vuoi che non ti succeda niente”. In un’altra occasione hanno minacciato il proprietario con un punteruolo affinché spegnesse la luce che nel frattempo aveva acceso dopo essersi svegliato costringendolo a girarsi dalla parte opposta al fine di non poterli vedere. La banda rubava di tutto: i gioielli di famiglia, gli orologi, le collezioni di monete, le posate in argento, le fedi nuziali, le macchinette per cialde di caffè e le auto parcheggiate nei garage. L’indagine è stata coordinata dal Dott. Antonio Rinaudo della Procura di Torino.
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