Statuine pericolose per il presepe sequestrate dalle Fiamme Gialle
Circa 600mila oggetti per un valore di 350.000 euro ritirati dagli scaffali
Statuine pericolose per il presepe sequestrate dalle Fiamme Gialle del Gruppo Torino.
Statuine pericolose per il presepe
Nichel, vernici sintetiche, coloranti o colle pericolose: questo potevano contenere i 600.000 articoli natalizi sequestrati dalla Guardia di Finanza di Torino nei giorni scorsi. Statuine pericolose per il presepe. I Baschi Verdi del Gruppo Torino hanno individuato l’ingente quantità di materiale potenzialmente pericoloso per la salute degli acquirenti. Erano in uno store nel quartiere “Mirafiori” a Torino, gestito da un imprenditore di origini cinesi.
600mila articoli sequestrati
Tra gli articoli cautelati in vendita, in vista dell’imminente Natale, centinaia di giocattoli, articoli ludici e ricreativi. I Finanzieri hanno addirittura appurato che le statuine del presepe, sequestrate a centinaia, potevano rilasciare ftalati, formaldeide, cloroformio o altre esalazioni potenzialmente pericolose. I prodotti, importati direttamente dalla Cina, venivano venduti agli ignari acquirenti senza alcuna indicazione circa la denominazione legale o merceologica. Mancavano i dati dell’importatore, la presenza di materiali o sostanze pericolose e modalità di smaltimento, con evidenti rischi per la sicurezza dei consumatori.
Cosa dice la legge
A tutela dell'acquirente l’assenza dell’indicazione di un importatore, con sede all’interno della Comunità Europea, comporta l’impossibilità di ricostruire la filiera di approvvigionamento della merce. Quinci di verificare che il fabbricante abbia predisposto la documentazione tecnica comprovante la conformità del prodotto con le normative comunitarie e nazionali. Il titolare dello store, un imprenditore trentenne di origini cinesi, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Torino.
350mila euro la merce sequestrata
Numerosi i reati a suo carico, dalle violazioni in materia di sicurezza dei giocattoli alla frode in commercio, dalle false indicazioni qualitative dei prodotti sino alle violazioni al Codice del Consumo. Oltre a sanzioni per 25.000 euro, rischia sino a due anni di carcere. 350.000 euro circa, il valore della merce sequestrata.