Tabaccaio uccide ladro a Pavone: ha sparato dall'alto alle spalle?

La Procura potrebbe cambiare il capo d'imputazione, ora eccesso di legittima difesa.

Tabaccaio uccide ladro a Pavone: ha sparato dall'alto alle spalle?
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Eccesso di legittima difesa o no? Forse no, almeno stando ai risultati dell'autopsia effettuata stamane sul ladro ucciso con un colpo di pistola da un commerciante vicino a Ivrea. Si tratta di prime indiscrezioni, smentite per altro da altre fonti della Procura, ma stanno rimbalzando a livello nazionale su tutti gli organi d'informazione.

Ha sparato dall'alto?

Insomma, se i risultati dell'esame autoptico lo confermeranno, il quadro potrebbe cambiare sensibilmente: il tabaccaio 67enne di Pavone Canavese che ha sparato a un ladro moldavo, uccidendolo, avrebbe colpito dall'alto, ferendo alle spalle la vittima, con un solo colpo che ha trafitto mortalmente diversi organi interni. Il fatto che non è stato ritrovato il proiettile è l'elemento più controverso (avrebbe contribuito significativamente alla ricostruzione della dinamica balistica).

Tabaccaio uccide ladro

La politica è fino scesa in campo a tutti i livelli, dal vicepremier Matteo Salvini alla Meloni, fino agli esponenti locali, in difesa dell'anziano, considerato vittima dell'episodio.

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Ma la Procura potrebbe cambiare il capo d'imputazione, ora eccesso di legittima difesa, arrivando a trasformarlo in omicidio colposo.

Fiaccolata stasera a Pavone Canavese

Intanto questa sera a Pavone Canavese è in programma una fiaccolata in solidarietà al tabaccaio organizzata dai colleghi commercianti della zona.

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La dinamica e i precedenti

Quella notte, fra il 6 e il 7 giugno 2019, il commerciante, che abita al piano superiore del negozio, è sceso nel locale dopo aver sentito dei rumori. Si è trovato così faccia a faccia con i malviventi. Erano in tre. Poi, lo sparo fatale per un 24enne di origine moldava. I due complici sono riusciti a fuggire. La Tabaccheria in passato era già stata presa di mira dai banditi. La Winner Point aveva subito dodici attacchi in alcuni casi da una banda che, usando i tombini prelevati in strada, sfondava le vetrine.

 

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