Tacco dodici l'operazione anti prostituzione della Polizia

Per un rapporto sessuale venivano pagate dai 130 ai 1000 euro.

Tacco dodici l'operazione anti prostituzione della Polizia
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Tacco dodici l'operazione della Polizia.

Tacco dodici l'operazione

Con Tacco dodici sgominata banda che gestiva la prostituzione in alcuni locali. Nel mese di marzo  2017, la  Questura di Torino ha
avviato delle indagini per presunte attività di sfruttamento della prostituzione anche minorile. L’attività ha preso spunto da una serie di segnalazioni dei servizi sociali. Alcune indicazioni erano state rese anche  dalla madre di una giovane all’epoca dei fatti ancora minorenne.

Il racconto di una minorenne sfruttata

La ragazza, in estrema sintesi, raccontava di essere stata indotta alla prostituzione nel 2016 da parte dei gestori di alcuni locali notturni (night club) a Torino e nella prima cintura.  L’indagine, supportata da specifici presidi tecnologici, servizi di osservazione e pedinamento. Sono state così identificate quattro persone, gestori dei locali, ovvero  intermediari. In base alle indagini offrivano a ragazze appena maggiorenni proposte di lavoro come “ragazze immagine” o “intrattenitrici”. Alcune di queste ragazze venivano poi indotte alla prostituzione e sfruttate.

I quattro gestori sono finiti nei guai

I gestori dei locali, tutti italiani, sono finiti nei guai con provvedimento eseguito il 15 marzo. Si tratta di un 65enne, un 62enne, un 71enne e un 38enne.  Nell’ambito dell’indagine sono stati, inoltre, emessi gli avvisi di garanzia e perquisizioni,   anche nei confronti di altre 6 persone, due indagate per  favoreggiamento e sfruttamento aggravato della prostituzione. Le parti offese sono state identificate in circa dieci giovani ragazze, tre delle quali minorenni all’epoca dei fatti.

I sequestri della Polizia

Nel corso delle perquisizioni è stato rinvenuto e sequestrato copioso materiale informatico e cartaceo. Uno dei locali all’interno dei quali veniva tollerata ed agevolata la prostituzione  è stato sottoposto a sequestro. Mmentre altri due emersi nell’ambito investigativo sono risultati nel frattempo già chiusi.

I racconti delle ragazze

Le giovani ragazze indotte alla prostituzione   hanno confermato che all’interno del   locale erano solitamente stipendiate per la sola presenza in abiti succinti con  circa 40 euro per serata. Se le stesse decidevano di “fare un privee” con un cliente (ossia consumare un rapporto sessuale a pagamento), si facevano consegnare  130 euro. Parte di tale somma veniva versata al gestore del locale. Alcune di queste ragazze avevano fissato appuntamenti anche al di fuori dei locali. Per tali prestazioni “speciali” erano state pagate con somme in denaro variabili tra i 150 ed i 1.000 euro ad incontro.

 

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