Tatoo wall al terminal del bus di Ivrea

Con il  progetto “Sotto-Iti 2.0”, mirante al recupero, alla ristrutturazione e alla decorazione artistica del terminale dei bus di viale Liberazione.

Tatoo wall al terminal del bus di Ivrea
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Tatoo wall a Ivrea con il  progetto “Sotto-Iti 2.0”, mirante al recupero, alla ristrutturazione e alla decorazione artistica del terminale dei bus di viale Liberazione.

Tatoo wall

Ha avuto un difficile percorso esecutivo ma i lavori sono oggi in fase di conclusione e ora è possibile coglierne il risultato finale grazie ai già completati affreschi multicolori, ispirati alle opere geometriche di Mirò e alla scuola Bahaus, delle strutture e delle coperture in cemento, che erano in forte stato di degrado. E' il Tatoo wall realizzato a Ivrea con il  progetto “Sotto-Iti 2.0”, mirante al recupero, alla ristrutturazione e alla decorazione artistica del terminale dei bus di viale Liberazione.

L’opera degli studenti

E' stata condotta da un gruppo di studenti dell’istituto Iis Olivetti di Ivrea, diplomatisi lo scorso luglio, sotto la guida del professor Antonio Frassà, mediante la posa d’illustrazioni realizzate col programma autocad di disegno tecnico assistito dal computer. “Abbiamo usufruito di 31 mila euro dei 124 mila iniziali messi a bilancio
dall’amministrazione comunale per opporsi al degrado delle strutture – ha spiegato Frassà – e ora possiamo dire di essere riusciti a dare un nuovo e più ridente aspetto al terminal”.

Il restyling

Ha compreso la posa di affreschi digitali sui 36 pilastri che reggono la struttura del terminal e sui due portali di San Grato e Bellavista, così battezzati dagli stessi ragazzi poiché aperti sui due rispettivi quartieri. Il progetto “Sotto-Iti 2.0”, così come originariamente inteso, non prevedeva solo la riqualificazione e la bonifica del terminal dei bus, ma anche la sua destinazione come luogo di promozione dei lavori eseguiti negli istituti scolastici eporediesi, che su circa 400 metri quadrati di superficie coperta avrebbe potuto ospitare pannelli digitali e totem che avrebbero pubblicizzato tutte le iniziative intraprese, facendolo conoscere alla cittadinanza. Il ridimensionamento dei lavori non ne inficia però la qualità. “La caratteristica di queste applicazioni   – ha continuato a spiegare Frassà – cioè pellicole particolari stese sulle lamine del terminal e spalmate poi di resine antigraffio e protettive, è che cambiando punto di osservazione sulle stesse si ha un mutamento anche della loro percezione visiva”. Provare per credere, in attesa dell’inaugurazione dei lavori completati, alla presenza dei loro giovani autori.

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