Pont Canavese

Un cagnolino morto trovato dentro un sacchetto sulla strada per Raie

Rinvenuto dall’assessore al Bilancio Marina Barinotto dopo una segnalazione.

Un cagnolino morto trovato dentro un sacchetto sulla strada per Raie
Pubblicato:

Un cagnolino morto trovato dentro un sacchetto sulla strada per Raie, se ne occuperà la procura della repubblica di Ivrea.

Un cagnolino morto trovato dentro un sacchetto

Una vicenda con non pochi lati oscuri, quella accaduta a Pont Canavese alcuni giorni orsono. Ripercorriamo la storia. È la giornata del 21 agosto, quando sul ciglio della strada per Raie viene rinvenuto un sacco per immondizia abbandonato. Sembrava un sacco con rifiuti normali, come si possono trovare in molti altri posti abbandonati: invece no, al suo interno c’era il corpo di un cagnolino morto.

Il ritrovamento

A segnalare la vicenda l’assessore al Bilancio Marina Barinotto. «Il fatto mi è stato segnalato nella giornata di lunedì 22 agosto - racconta Bertinotto - Il luogo dove è stato depositato il sacco è un sentiero dove abitualmente la gente porta a spasso i cani. Il cattivo odore che emanava da quel sacchetto è stato notato da qualcuno. Mi sono recata sul posto per verificare la veridicità di quanto dettomi e ho subito chiamato la nostra polizia locale che ha constatato il fatto e provveduto alla rimozione. Come già pubblicato sulla pagina social “Insieme per Pont” vorrei dire che il comportamento indegno e vergognoso di qualcuno che ha buttato un sacco con un cane morto lungo il ciglio della strada per Raie poteva mettere a repentaglio la salute di qualcuno e che ci sono altri modi per lo smaltimento. Queste poche parole non vogliono essere un’accusa contro qualcuno, ma un messaggio di riflessione per tutti».

La denuncia

In questi giorni, molte associazioni per la difesa degli animali e dell’ambiente hanno inoltrato alla Procura della Repubblica di Ivrea un esposto in cui si richiede che vengano accertate le cause della morte del piccolo cucciolo e che, qualora vi siano, vengano richieste immagini di telecamere di videosorveglianza per accertare chi ha commesso il fatto. Ora tutto è in mano alla Procura della Repubblica di Ivrea.

Seguici sui nostri canali