Durante la funzione

Vescovo Nosiglia da Borgaro saluta la sua (ex) Diocesi

«Prima di "andare in pensione" volevo incontravi. Vi auguro di essere una comunità piena di carità cristiana».

Vescovo Nosiglia da Borgaro saluta la sua (ex) Diocesi
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Vescovo Nosiglia da Borgaro saluta la sua (ex) Diocesi

Vescovo Nosiglia

Il vescovo Cesare Nosiglia ha salutato i fedeli di Borgaro Torinese, oggi,  domenica 20 febbraio 2022, durante la messa. Ha affermato l'arcivescovo uscente di Torino: «Prima di "andare in pensione" volevo salutarvi. Vi auguro di essere una comunità piena di carità cristiana. Siate grati ai tre sacerdoti che hanno deciso di vivere in comunità dimostrando a tutti il valore di rimanere uniti».

Il parroco don Alessandro Martini l'ha accolto così: «Siamo grati per averci dato la possibilità di vivere in tre in parrocchia. Teniamo buoni rapporti con l'Amministrazione comunale e siamo grati ai sacerdoti che ci hanno preceduto per quanto seminato». La messa sta proseguendo accompagnata dal coro parrocchiale al completo e seguita da centinaio di cittadini

Il successore

Proprio nelle scorse ore Papa Francesco ha nominato arcivescovo metropolita di Torino e vescovo di Susa don Roberto Repole unendo in persona Episcopi le due sedi. Il successore di monsignor Cesare Nosiglia, finora canonico e docente, appartiene al clero della medesima arcidiocesi metropolitana.
Questa, la comunicazione di monsignor Nosiglia.

Don Roberto Repole

Don Roberto Repole, 55 anni, è dunque il vescovo eletto dell’arcidiocesi di Torino e della diocesi di Susa. A darne l’annuncio, presso il Santuario della Consolata a Torino, è stato l’arcivescovo monsignor Cesare Nosiglia, alla guida della Diocesi di Torino dal 2010 e amministratore apostolico di Susa dal 2019. «Personalmente - ha affermato monsignor Nosiglia - sono molto contento della scelta e auguro al mio successore ogni bene, mentre chiedo ai sacerdoti, religiosi e religiose e fedeli tutti di accogliere con gioia il nuovo Arcivescovo e di offrire a lui tutta la loro disponibilità a collaborare efficacemente al suo ministero, accompagnandolo fin da ora con la nostra accoglienza e la nostra preghiera”. “D’intesa con lui - ha aggiunto - abbiamo deciso di comunicare la sua nomina qui nel santuario della Consolata, perché la Madonna che più sentiamo come nostra lo protegga e sostenga nel suo ministero”.

Il saluto

Alle parole di monsignor Nosiglia si sono poi aggiunte quelle di don Roberto Repole: “Ho il cuore colmo di emozione e all’interno c’è un guazzabuglio di sentimenti. Vi è certamente una profonda e intensa gratitudine al Signore, che mi invita ancora una volta e in maniera sempre più radicale alla sua sequela e al dono di me; e al carissimo Papa Francesco, che mi ha scelto con un atto di grandissima fiducia”. “Mi consolano in particolare tre cose”, ha detto. “La prima è che io sono certo di non aver mai cercato in alcun modo un ministero come quello che oggi mi viene affidato. Ho avuto la grazia in questi anni di avere tantissimi contatti, che mi hanno arricchito nel mio percorso teologico e nella mia vita di fede”. “E poi ho la grande grazia di dover servire due Chiese che conosco, pur in modo evidentemente diverso. E anche voi conoscete me, con i doni che il Signore ha voluto farmi nella sua immensa bontà e con i miei limiti. La Chiesa di Torino è la mia Chiesa, tanto amata”. “Mi consola infine sapere che come cristiani non siamo certamente una potenza, né dobbiamo esserlo. Non abbiamo da offrire a queste nostre città nulla di tutto ciò che esse possono trovare già altrove e in abbondanza”.

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