Vietato l'ingresso ai cani nelle aree pubbliche, scatta la protesta
Raccolte settanta firme in pochi giorni per far riaprire piazza Papa Giovanni Paolo II a Mappano.

Vietato l'ingresso ai cani nelle aree pubbliche, scatta la protesta: raccolte settanta firme in pochi giorni per far riaprire piazza Papa Giovanni Paolo II a Mappano.
Vietato l'ingresso
A Mappano le aree pubbliche sono vietate ai cani. Raccolte settanta firme in pochi giorni per far riaprire piazza Papa Giovanni Paolo II. Il comune di Mappano ha appena sostituito i cartelli all'ingresso nei parchi pubblici. Tra le nuove indicazioni c'è il divieto d'ingresso ai cani. Questo può risultare di buon senso nei parchi gioco, dove ci sono i bambini ma alcuni cittadini non lo accettano in altre zone pubbliche, come piazza Papa Giovanni Paolo II e il giardino di via Buonarroti. Perciò il mappanese Gennaro Rosato, insieme a Silvia Gilardi, si è fatto promotore di una petizione pubblica i cui risultati sono stati esposti al primo cittadino Francesco Grassi nell'incontro di venerdì 12 febbraio con la promessa di rivedersi a metà marzo.
Più decoro
I cittadini chiedono di rendere decorose le aree di sgambamento. Continuano Rosato e Gilardi: “Il nostro obiettivo è rendere il paese “pet friendly”, come già capitata Torino e a Borgaro”. Quattro sono i perimetri. Quello di via Tibaldi è considerato ben attrezzato. La zona di via Buonarroti è attualmente chiusa e ci si chiede se sarà mai aperta perchè si trova vicino alle abitazioni. Poi c'è quella di via Levi Montalcini, di circa 3000 metri quadrati, dove l'ingresso è in pendenza. Infine c'è lo spazio recintato di via Verdi, vicino alla cabina elettrica e alle case, considerata "indegna".
Aree in allestimento
Secondo l'Amministrazione comunale le zone sono ancora in allestimento. Conferma il presidente del consiglio Sergio Cretier: “Si sono individuate delle aree cani ancora in allestimento. Vogliamo promuovere una corretta convivenza tra il decoro cittadino e il rispetto degli animali. Quindi abbiamo cercato di intervenire su più fronti. Prima di tutto con cartelli che invitano alla raccolta delle deiezioni e solo alla fine con le sanzioni. Il dialogo con i cittadini proseguirà”.