Volpiano: fa discutere l'abbattimento di 4 tigli secolari in piazza XXV Aprile

De Zuanne aveva già spiegato questa scelta: per un problema di sicurezza, gli alberi saranno tagliati, ma saranno comunque inumate delle piante (ben più di quattro) più adatte al centro.

Volpiano: fa discutere l'abbattimento di 4 tigli secolari in piazza XXV Aprile
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A Volpiano fa discutere l'abbattimento di 4 tigli secolari per il restyling di piazza XXV Aprile.

Piazza XXV Aprile restyling

In una scena del film «La Grande Bellezza», ultima pellicola italiana a vincere l’ambito premio Oscar per il miglior film straniero, Carlo Verdone si lascia andare ad un monologo sulla nostalgia: «Cos’avete contro la nostalgia? E’ l’unico svago che resta per chi è diffidente verso il futuro». E a Volpiano, in questi giorni, si sta discutendo molto di nostalgia. Il massiccio intervento che stravolgerà la fisionomia di piazza XXV Aprile, infatti, provocherà inevitabilmente l’abbattimento dei quattro maestosi tigli che troneggiano al centro dell’area, che è poi il cuore stesso della cittadina.

Tigli secolari abbattuti

Il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne aveva già spiegato questa scelta: per un problema di sicurezza, gli alberi di piazza XXV Aprile saranno tagliati, ma saranno comunque inumate delle piante (ben più di quattro) più adatte ad un centro storico. La decisione aveva fatto anche storcere il naso alla geometra Maria Luisa Pastero, consigliera di minoranza, che, sentita proprio per commentare il progetto della piazza, si interrogava sulla fattibilità dell’operazione: si possono abbattere alberi così antichi? Tutti i volpianesi, infatti, li ricordano fin dalla loro nascita.

La querelle

«E’ importante mettere in chiaro la situazione – sottolinea il consigliere pentastellato Davide Raso –: gli alberi di piazza XXV Aprile non sono ammalati. C’è stato un sopralluogo di un agronomo che l’ha certificato. Hanno comunque dei problemi: le radici non potendo andare in profondità escono e sono stati piantati troppo vicini. Problemi che causano il bisogno costante di manutenzione. La scelta è più o meno condivisibile. Non metto in dubbio il fatto che ci sia un valore affettivo, e anche per questo, in fase di progettazione, chiesi se fosse possibile mantenerne almeno uno. Però, in ottica futura, la nuova piazza avrà più alberi e il progetto ci piace (non ci convince solo l’enorme panchina fissa che limiterà lo spazio dell’area). Chiaramente bisognerà verificare che le piante siano inumate nel modo corretto e che la manutenzione sia fatta attentamente, per evitare altri problemi come nel Parco della Rimembranza o in piazza Madonna. Consiglierei anche di affidarsi ad un agronomo». Un pezzo di storia che se ne va: la nuova piazza soddisferà tutti i cittadini?

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