A Torino un convegno celebra i 600 anni della Comunità ebraica
Il presidente Dario Disegni: «Ripercorrere i 600 anni di vita ebraica a Torino intende rappresentare non soltanto un invito alla conoscenza su una storia importante, ma anche uno stimolo a un rinnovato impegno di tutti gli Ebrei torinesi per la prosecuzione di una presenza attiva nella società»
Sabato 23 e domenica 24 novembre 2024 la Comunità ebraica di Torino festeggerà 600 anni. Le celebrazioni inizieranno sabato 23, a partire dalle 19:30, nella sala del Parlamento italiano del Museo Nazionale del Risorgimento in Palazzo Carignano, con i saluti delle Autorità e la lectio magistralis di Giovanni Levi, docente emerito dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, a cui seguirà un concerto dell’ensemble Salomone Rossi. Il giorno successivo, domenica 24 novembre, si svolgerà, dalle 9:00 alle 18:00, nella sala del Centro sociale della Comunità, il convegno "Torino 1424-2024" dedicato alla presentazione di relazioni originali sui sei secoli di presenza degli ebrei nel capoluogo piemontese e sul contributo che gli stessi hanno apportato alla storia, alla cultura e alla vita della città.
Il programma
La prima sessione del convegno, moderata dal presidente della Comunità ebraica Dario Disegni, inizierà alle 9 con le relazioni di Renata Segre sulla genesi delle Comunità ebraiche piemontesi, Jaffrey Woolf su Gallia in Italia: a new center of Rabbinic culture in Piedmont e Alberto Somekh, sulla poesia d'occasione in ebraico in Piemonte. Quest'ultimo introdurrà, alle 11.15, la seconda sessione che includerà le relazioni di Alessandro Guetta sugli autori piemontesi della prima età moderna, Corrado Martone sui manoscritti ebraici del fondo Kahle dell'Università di Torino; Francesco Spagnolo sulla Torino come "melting pot" di tradizioni musicali ebraiche italiane. Coordinato da Alberto Cavaglion, il terzo panel introdurrà, alle 14.30, l'intervento di Chiara Pilocane sui libri della Torino ebraica dei secoli XVI-XVIII. Proseguirà Andrea Merlotti con un approfondimento sull'antigiudaismo in Piemonte tra '700 e '800 e terminerà Asher Salah con un esempio di protogiornalismo ebraico nella Torino settecentesca. L'ultima sessione, moderata da Bianca Gardella Tedeschi, prenderà avvio, alle 16, con l'intervento di Baruch Lampronti sulle collezioni d'arte nella Comunità. Anna Foa presenterà la "diversità" degli ebrei torinesi sotto il fascismo. Lo stesso Cavaglion condurrà gli uditori in un viaggio negli scritti giovanili di Benvenuto Terracini. La conclusione sarà affidata a Daniele Trematore e a Emanuele D'Antonio, che presenteranno una comunicazione su Ebrei a Torino nel secondo dopoguerra.
17 giugno 1424
Il 17 giugno 1424 il Consiglio municipale deliberava di accogliere la richiesta degli ebrei, giunti in Piemonte una ventina di anni prima dopo l'espulsione dalla Francia nel 1394, di insediarsi in città e ne stabiliva le modalità. Tutta la storia ebraica piemontese origina e si snoda da questo avvenimento: la sua espansione sul territorio, i suoi sviluppi economici, sociali e demografici sono strettamente connessi e conseguenti alle vicende del Ducato sabaudo. Dalla discesa in Piemonte di Amedeo VIII alla rinascita dello Stato con Emanuele Filiberto, dall’età francese all’assolutismo regio, dal Regno di Sardegna a Napoleone, dallo Statuto albertino e dalle Lettere patenti di re Carlo Alberto che concedevano l'emancipazione agli ebrei dopo il triste periodo della reclusione nei ghetti, alla partecipazione alle guerre risorgimentali all’Unità d’Italia.
Sei secoli di storia
E quindi le vicende nei secoli successivi, dal rilevante contributo (anche di sangue) degli ebrei alla Prima guerra mondiale all’avvento del fascismo e alla promulgazione delle leggi razziste, alla Shoah, alla Resistenza e alla nascita della Repubblica con una Costituzione che riconosce parità di diritti a tutti i cittadini, che consentirà la faticosa ripresa della vita della Comunità nel dopoguerra, sviluppatasi poi fino ai giorni nostri con una notevole vivacità culturale e intellettuale, pur nelle sempre maggiormente ridotte dimensioni numeriche. Sei secoli di una storia tra momenti di vita sostanzialmente serena con una buona convivenza con la maggioranza e altri dolorosi, dal confinamento nei ghetti fino a quelli tragici con la perdita dei diritti e quindi con la persecuzione nazi-fascista e lo sterminio di tanti suoi figli. Ma sempre con un ruolo importante svolto nella società, grazie al rilevante contributo di molti suoi illustri esponenti nei campi delle scienze, delle arti, della letteratura.
Il commento del presidente della Comunità Dario Disegni
«La Comunità ebraica di Torino, in collaborazione con la Fondazione Scuola Rabbinica Margulies-Disegni e l’Archivio Ebraico Terracini, intende celebrare tale significativa ricorrenza con un convegno che si propone di analizzare, sotto diversi punti di vista, questi seicento anni di storia piemontese. L'ideazione dell'articolato e variegato programma è stata curata dall'apposito Comitato scientifico nominato dal Consiglio della Comunità, composto dal professor Alberto Cavaglion, dalla professoressa Renata Segre e dal rabbino Alberto Somekh, ai quali va il nostro sentito ringraziamento. Ripercorrere insieme ad autorevoli studiosi italiani e stranieri i seicento anni di vita ebraica a Torino intende rappresentare non soltanto un invito alla conoscenza e alla riflessione su una storia importante e probabilmente assai poco conosciuta, ma anche e soprattutto uno stimolo a un rinnovato impegno di tutti gli Ebrei torinesi per la prosecuzione di una presenza attiva e portatrice di valori della nostra Comunità al suo interno e nella società di cui essa rappresenta una componente essenziale».