Bollengo: le motivazioni dell'intitolazione del parco giochi a Rufino

Ricca: ""Ha avuto una lunga vita esemplare perennemente orientata a promuovere una sana crescita dei giovani".

Bollengo: le motivazioni dell'intitolazione del parco giochi a Rufino
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Il Comune di Bollengo, su proposta del Sindaco Luigi Sergio Ricca, ha deliberato di intitolare il Parco Giochi di Via Biella ( di fronte alle scuole) al professor Gabriele Rufino, con precise motivazioni.

Parco giochi Gabriele Rufino

Il sindaco Ricca spiega le motivazioni dell'intitolazione del parco giochi al professor Gabriele Rufino. “Ci sono persone che nella loro vita hanno lasciato insegnamenti che producono frutti anche molto tempo dopo la loro scomparsa, che, senza che ce se ne renda conto, hanno indirizzato scelte ed attività che oggi sono (o sembrano) cosa ordinaria, ma che, senza il loro insegnamento, la loro passione, non sarebbero quello che sono.
Gabriele Rufino, “il professore di ginnastica”, è uno di questi. Cosa c'entra il prof. Rufino con Bollengo? C'entra, eccome se c'entra. Se a Bollengo l'Amministrazione comunale ha attuato, dalla fine degli anni '70 ad oggi, diverse attività integrative all'orario scolastico, quali attività motoria, o il gioco degli scacchi, è grazie proprio a Lui, chiamato a guidare ed indirizzare quelle attività che sono diventate patrimonio abituale della nostra scuola e delle insegnanti. Non è un caso se negli ultimi anni, la nostra scuola elementare è arrivata alle finali nazionali di scacchi! E il prof Rufino era giunto a Bollengo perchè l'allora giovane Sindaco era stato suo allievo ed era diventato poi suo amico nella vita. Lui l'aveva cercato e dato disponibilità a coordinare gratuitamente attività integrative nella scuola elementare, perchè dopo il pensionamento faceva lavoro volontario collaborando con gli insegnanti delle scuole di Ivrea e circondario. Impegno portato avanti per vent'anni".

Una vita esemplare

Sull'intitolazione del parco giochi a Rufino, dal Comune di Bollengo aggiungono che: "Ha avuto una lunga vita esemplare perennemente orientata a promuovere una sana crescita dei giovani; ha insegnato a bambini, ragazzi e giovani ad amare lo sport come fonte di benessere, gioia e socializzazione, incarnando i valori promossi da De Coubertin. Parecchi suoi allievi, da lui iniziati allo sport, lo hanno praticato per tutta la vita con lo stesso spirito. Ha coinvolto attivamente nelle pratiche sportive anche i ragazzi meno dotati, inventando dei giochi che ne rendessero naturale la partecipazione. Rufino ha saputo trasformare le ore di educazione motoria in momenti di autentico divertimento stimolante, costruttivo e creativo, che plasma il carattere ed i sentimenti".

Grandissimo educatore

"Nel lungo periodo nel quale è stato insegnante di educazione fisica alla scuola media Ruffini e al Liceo Botta di Ivrea, il prof. Rufino, meteo permettendo, amava tenere lezione all’aperto, cioè proprio nei giardini pubblici adiacenti alla scuola. Generazioni di studenti hanno corso o fatto esercizi ginnici lungo i vialetti dei giardini e per molti di loro il ricordo del prof. Rufino è associato ai giardini pubblici di Ivrea. Se a Bollengo si è pensato, alla fine degli anni '90 al parco giochi, è anche perchè il prof. Rufino, per il modo con cui svolgeva la sua attività, spesso stimolava a pensarci. Appare pertanto naturale – conclude il Sindaco Ricca - proporre di intitolare il nostro parco giochi al Professor Gabriele Rufino, ricordando non solo il grandissimo educatore che ha trasmesso a generazioni di studenti quei valori di democrazia, lealtà, rispetto e compassione nei quali credeva fortemente, ma anche il Gabriele Rufino sottotenente degli Alpini, partigiano di GL con Duccio Galimberti ed Ignazio Vian, esempio di vita dedicata agli altri.”

Gabriele Rufino

Nato a Melfi, in provincia di Potenza, il 2 febbraio 1920, dopo essersi diplomato in ragioneria frequentò a Roma, dal 1938 al 1941, la “Farnesina”, cioè l’Istituto Superiore di Educazione Fisica di allora. Successivamente prestò servizio a Cuneo nel corpo degli Alpini, e risale a quel periodo il suo desiderio di venire a vivere in Piemonte. Alla fine della guerra, dopo un periodo di insegnamento svoltosi a Potenza, ottenne il trasferimento nella nostra regione. Ha insegnato educazione fisica a Ivrea in vari ordini di scuole, dal 1947 al 1985; è stato anche docente dell’ISEF di Torino negli anni 1982/85. Dopo il pensionamento si è dedicato al volontariato, portando in tutte le scuole elementari del Canavese il proprio contributo all’insegnamento dell’educazione motoria. Nel corso della sua vita ha inoltre collaborato con diverse riviste e pubblicato numerosi libri, specie sul tema che gli è stato più caro, cioè quello dell’educazione motoria dei bambini. E' scomparso nel giugno 2010 all’età di 90 anni, mentre ancora era all’opera per la stesura di nuove pubblicazioni.

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