LANZO - CIRIE'

Ciak si gira... al Ponte del Diavolo di Lanzo. Il cortometraggio firmato da Alessia Olivetti e Andrea Murchio

Il cortometraggio ha un cast di attori e tecnici tutto valligiano. Tra i partners anche il Circolo Ars et Labor e la Scuola di Danza di Ciriè

Ciak si gira... al Ponte del Diavolo di Lanzo. Il cortometraggio firmato da Alessia Olivetti e Andrea Murchio
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Ciak si gira... al Ponte del Diavolo di Lanzo. Il cortometraggio firmato da Alessia Olivetti e Andrea Murchio

Ciak si gira... al Ponte del Diavolo di Lanzo.
Il cortometraggio firmato da Alessia Olivetti e Andrea Murchio

«Trasmetti un sogno e vivrai negli occhi di chi saprà coltivarlo»... Un sogno come quello di Cinzia, affermata ballerina. Etoile che negli anni passati ha mietuto successi sia in Italia che all'Estero. Oggi insegna nell'accademia dove ha mosso i suoi primi passi, dove ha coltivato la sua passione per la danza, che trasmesse ora alle sue allieve. Il tempo scandito dal metronomo, la musica, i passi, l'emozione che Cinzia vive lezione dopo lezione, e che vede negli occhi di quelle bambine che sognano di diventare ballerine. Tra di loro c'è anche Viola, la figlia di Cinzia. E per una mamma, vedere la propria piccola seguire i suoi passi è motivo ulteriore di gioia e soddisfazione. Ma la vita è bizzarra, inaspettata, piena di sorprese. E a Cinzia ne ha purtroppo riservata una brutta. Durante una lezione, la donna si sente male e cade a terra davanti agli occhi attoniti delle sue allieve e le lacrime della sua piccola Viola. Va in ospedale, accompagnata dal marito Manuel e il responso della visita non è dei pià incoraggianti: Cinzia è afflitta da una malattia degenerativa che porterà le sue condizioni di salute a peggiorare giorno dopo giorno, fino a costringerla su una carrozzella. La donna piomba nello sconforto e la sua vita le scorre davanti agli occhi in un andirivieni tra presente e passato. Situazioni felici che si alternano a momenti bui, fino a portare Cinzia in uno stato di depressione e di scoramento. Come in un puzzle, i cui tasselli si incastrano con lo svolgimento del racconto, la vicenda assume i suoi contorni via via più nitidi e chiari agli occhi dello spettatore. Crescono le emozioni, sale il ritmo, si continua a ballare con quel metronomo che scandisce i passi... E' questa la storia emozionante narrata nel cortometraggio dal titolo «Oltre ogni cosa» scritto dal regista Andrea Murchio e diretto da Alessia Olivetti che esordisce come regista. Una emozione per questo nuovo ruolo e per questo cortometraggio “tutto suo”. Le cineprese hanno ripreso anche alcune scene a Lanzo, al Ponte del Diavolo e a Ciriè. La collaborazione dell'Ars et Labor, con Barbara Re che ne è la presidentessa e che si è occupata delle scenografie e dei costumi. La Città dei D'Oria è stata tra i preziosi partner di questo progetto cinematografico che vede impegnata Alessia Olivetti nei panni di attrice protagonista e anche di regista. Un doppio ruolo che la balangerese, abituata alle cineprese e ai palcoscenici dei teatri, interpreta alla perfezione. Una nuova “avventura” che la Olivetti ha avviato con un team affiatato di attori, tecnici e collaboratori. Tra di loro spicca il marito Andrea Murchio che ha scritto la storia de «Oltre ogni cosa» e che con Alessia ha portato a compimento molte altre produzioni cinematografiche e teatrali che hanno riscosso grande successo e anche ottenuto premi di grande livello all'Estero. Alessia Olivetti nasce come ballerina.la sua prima e grande passione che la accompagna fin dall'età di 15 anni. Poi, un giorno, assiste ad uno spettacolo teatrale e di lì le idee si fanno più chiare: vuole fare l'attrice. E così tra teatro e ruoli di livello in fiction e film trasmessi anche da Rai e Mediaset, Alessia cresce professionalmente, con a fianco il marito e collega Andrea Murchio. Il nome dato alla protagonista del cortometraggio «Oltre ogni cosa» non è stato dato a caso... Cinzia è il nome dell'insegnante di danza che ha cresciuto Alessia passo dopo passo. Emozioni, tante, sono quelle che accompagneranno lo spettatore... «Oltre ogni cosa»...

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