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Inaugura domani la 62esima Mostra della Ceramica di Castellamonte

Ttra i punti espositivi ci sarà anche il Cantiere delle arti Castellamonte, luogo in cui esporranno le “ceramiche artistiche” Sandra Baruzzi, Guglielmo Marthyn e Davide Quagliolo

Inaugura domani la 62esima Mostra della Ceramica di Castellamonte
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Inaugura domani la 62esima Mostra della Ceramica di Castellamonte, tra i punti espositivi ci sarà anche il Cantiere delle arti Castellamonte, luogo in cui esporranno le “ceramiche artistiche” Sandra Baruzzi, Guglielmo Marthyn e Davide Quagliolo.

Inaugura domani la 62esima Mostra della Ceramica di Castellamonte

Inaugura domani, sabato 19 agosto 2023  la 62esima Mostra della Ceramica e tra i punti espositivi ci sarà anche il Cantiere delle arti Castellamonte, luogo in cui esporranno le “ceramiche artistiche” Sandra Baruzzi, Guglielmo Marthyn e Davide Quagliolo. Lo spazio condiviso permetterà ai visitatori di vedere opere d’arte inedite dei tre artisti: Baruzzi presenterà “Sussurro della terra”, Marthyn esporrà “Sinfonie” e Quagliolo proporrà “Artigianato artistico”.

La raccolta di Sandra Baruzzi

“Sussurro della terra” va a concretizzare le immagini catturate con l’occhio per poi essere trasformate in una decina di pezzi che comprendono tre elementi precisi: dimore, cipressi e colline. «La dimora, luogo universale da cui ripensare noi stessi e il mondo che abitiamo, diventa simbolo di sé, dell’essere e del suo contenere. Una casa senza aperture, estremamente intima, che mantiene una sacralità domestica - spiega la ceramista - Il cipresso, albero simbolo dell’immortalità come emblema della vita eterna dalla chioma affusolata a forma piramidale, che contiene energia protettiva e protegge la casa dalle energie negative. Un omaggio al ricordo emozionale-olfattivo sempre vivo di paesaggi della mia terra nativa: la Romagna. Le colline, un ondulato magma di terra, materia ancestrale e sacra che culla, trattiene, cura o che espelle, travolge e sconvolge, oppure, perché no, proietta verso il domani prevedendo il cambiamento».

Le opere di Guglielmo Marthyn

Il filo rosso è, ancora una volta, la fiaba e le sue atmosfere sognanti e rarefatti: «Per questa edizione ho modellato musiciste nell’atto di suonare con il proprio strumento - sottolinea l’artista - Le opere nate dall’ispirazione dei protagonisti delle letture mostrano un universo popolato di simboli, metafore e parabole che permettono di entrare in profondo contatto con il nostro mondo emotivo così che da una storia ne nasce un’altra, quella più intima e personale. S’incontra da un lato lo sguardo di meraviglia e di divertimento, dall’altro l’osservazione attenta di quello che ci circonda nella quotidianità».

I manufatti di Davide Quagliolo

Il ceramista ha creato oggetti foggiati al tornio di unica fattura, smaltati a campiture sovrapposte con effetti cromatici: «Sono manufatti per arredo d’interno e uso domestico; oggetti funzionali sui quali posare lo sguardo per la ricerca della forma e delle sue colorazioni - afferma il ceramista - Un percorso progettuale in bilico fra tradizione e design, attento alla storia ma con occhi rivolti al presente».

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