Rueglio: Il maresciallo del Molleggiato ha compiuto 100 anni

Un compleanno importante per il maresciallo maggiore canavesano, che gli artiglieri della sezione di Castellamonte «Tenente Giovanni Raverdino» hanno voluto celebrare in modo speciale con una targa ad hoc.

Rueglio: Il maresciallo del Molleggiato ha compiuto 100 anni
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Compleanno speciale a Rueglio. Il paese ha festeggiato i 100 anni del maresciallo Aldo Garbagne che ebbe come sottoposto, nel suo anno di Leva, il molleggiato Adriano Celentano.

Il maresciallo del Molleggiato ha compiuto 100 anni

Cento candeline per il Maresciallo del Molleggiato. Non si è mai troppo vecchi per raggiungere un altro traguardo o per sognare un nuovo sogno. Lo sa molto bene, Aldo Garbagne (in foto con la moglie, il vice sindaco e gli Artiglieri di Castellamonte), che a Rueglio nei giorni scorsi ha compiuto 100 anni. Un compleanno importante per il maresciallo maggiore canavesano, che gli artiglieri della sezione di Castellamonte «Tenente Giovanni Raverdino» hanno voluto celebrare in modo speciale con una targa ad hoc. Il riconoscimento è stato consegnato al neo centenario giovedì scorso, 17 ottobre, alla presenza del vice-sindaco, Gianguido Oggeri Breda, insieme ad un mazzo di fiori per la moglie di Garbagne, Iva Corzetto Conflan.

Compleanno speciale

Una coppia di ferro, insieme da oltre 70 anni. Una foto in più ad arricchire un albo di ricordi di vita già ricco di immagini indimenticabili. La storia con la «s» maiuscola ha infatti segnato la vita de «Al pàri dél pajis», come è stato simpaticamente ribattezzato in paese. Aldo Garbagne ha vissuto in prima persona la tragedia dei valorosi e soldati italiani mandati in Russia durante la seconda Guerra mondiale. «Sono stato in Russia nel 1942 – racconta con lucidità Aldo, che ai tempi della Guerra aveva solo 20 anni – Ero artigliere di corpo d’armata. Poi sono diventato capo d’armata con gli Alpini. Ho combattuto la battaglia del Don. Sono stato tre anni prigioniero in un campo di concentramento sovietico. Era dura, il cibo era razionato e si lavorava fino a 10 gradi sotto zero».

Storia con la s maiuscola

Con coraggio e determinazione Garbagne è riuscito a sopravvivere a quell’ inferno ghiacciato e a tornare in Canavese per riabbracciare la sua adorata Iva, che, con il nipote e i familiari, rappresenta il vero elisir di lunga vita del ruegliese. «Non c’è un segreto per arrivare a 100 anni – spiega Garbagne, che nel 1960 ebbe tra i suoi sottoposti il «molleggiato» Adriano Celentano nel suo anno di leva – La famiglia sicuramente è importante. Sono stato fortunato con mia moglie e mio nipote. Diciamo che non ho fatto nulla di quello che non si deve fare: niente fumo o alcolici fino a stare male. Ogni tanto poi mi concedo ancora qualche passeggiata “casalinga”. La chiamo la piccola marcia “davaj”. Davaj in russo vuol dire “avanti” . Ce lo dicevano sempre i militari sovietici al Campo, dove chi si fermava era veramente perduto».

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