Educazione stradale: bravi pedoni e ciclisti crescono alle scuole di Cuorgnè

Tutte le attività della bella iniziativa sono state realizzate in collaborazione con il Comando di Polizia municipale.

Educazione stradale: bravi pedoni e ciclisti crescono alle scuole di Cuorgnè
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Alunni da 10 e lode in educazione stradale. Concluso con successo il progetto realizzato a Cuorgnè da insegnanti e Polizia municipale.

Educazione stradale

Possono andare giustamente orgogliosi della loro patente di «buon pedone» e di «buon ciclista» gli studenti delle classi seconda e quarta della scuola primaria Aldo Peno di Cuorgnè. L’hanno conseguita, meritatamente, superando a pieni voti le prove pratiche e teoriche che hanno concluso un interessante progetto di educazione stradale che si inserisce nelle attività promosse dall’elementare nell'ambito dell'Area Ambiente- Motoria-Sicurezza, di cui è referente l’insegnante Ilaria Castagna. Tutte le attività della bella iniziativa sono state realizzate in collaborazione con il Comando di Polizia municipale, grazie alla partecipazione del comandante, Linuccia Amore, e dei suoi collaboratori.

Sulla buona strada

Dopo varie attività didattiche in classe svolte con le insegnanti, il 30 aprile i preparati alunni hanno superato un vero e proprio test teorico a quiz. «Messi sulla buona strada», gli studenti non si sono più fermati e hanno, quindi, affrontato, in bici e a piedi, uno specifico percorso, tracciato a terra nel cortile della scuola, cimentandosi : con cartelli e segnali stradali. In particolare, le classi seconda A, B, C hanno effettuato la prova pratica per ottenere il patentino del «buon pedone», mentre le classi quarta A e B hanno indossato il casco e sono saliti in sella alle loro biciclette per «raggiungere» il «patentino del buon ciclista».

Patentini

«L’educazione stradale – spiegano dalla scuola cuorgnatese – rappresenta un impegno importante in un’ottica di sicurezza, istruzione, prevenzione ed educazione alla legalità. La curiosità, l’attenzione e la partecipazione dimostrate dagli alunni ci porta a sperare che i ragazzi contribuiranno anche a portare questi fondamentali messaggi nelle famiglie».

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