Il progetto

Acquedotto Valle Orco (in ritardo) ma si farà

La Giunta Cirio ha deliberato la proroga della convenzione che regola i rapporti tra i soggetti coinvolti nella realizzazione dell’opera.

Acquedotto Valle Orco (in ritardo) ma si farà
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Acquedotto Valle Orco è un'opera strategica e la Regione conferma la sua realizzazione.

Acquedotto Valle Orco

Il Covid-19 ha rallentato l’iter burocratico per la realizzazione dell’Acquedotto della Valle Orco, ma la Regione conferma e mette in «sicurezza» la realizzazione del progetto La Giunta Cirio, infatti, ha deliberato la proroga della convenzione che regola i rapporti tra i soggetti coinvolti nella realizzazione dell’acquedotto. «La realizzazione dell’Acquedotto della Valle Orco è un intervento di importanza strategica per risolvere e mettere in sicurezza i problemi di approvvigionamento idrico in periodi di carenza, dovuta non solo a problemi strutturali delle reti ma anche alla siccità, una condizione che purtroppo si manifesta sempre con più frequenza come effetto dei cambiamenti climatici in atto”. Così, l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati, dopo che l’esecutivo di piazza Castello ha deliberato la proroga della convenzione, stipulata con EgATo3, Smat SpA e Iren Energia SpA, fissando la scadenza al 31 dicembre 2023.

Colpa della pandemia

Il lungo periodo della pandemia ha infatti inciso profondamente sull’iter del progetto e la scadenza della convenzione avrebbe potuto avere effetti negativi sulla sua attuazione. «Con il rinnovo della convenzione – aggiunge l’assessore Marnati – si prosegue dunque senza intoppi verso la realizzazione di quest’opera strategica». Ovvero, un’infrastruttura di valenza fondamentale che permetterà, utilizzando l’acqua degli invasi dell’alta Valle Orco, di integrare le reti già esistenti e risolvere le criticità di approvvigionamento di 41 comuni, della Valle Orco, Canavese, Eporediese e Rivarolese.

Il progetto

La progettazione esecutiva del maxi progetto idrico che coinvolge tutto l’Alto Canavese prevede che l’approvvigionamento idrico sarà garantito dalle dighe di Ceresole Reale e Pian Telessio nel Parco del Gran Paradiso a quota 2.400 metri per poi distribuire l’«oro blu» canavesano ai propri abitanti. Non prima, però, che l’acqua passi attraverso strutture di accumulo e adduzione di un impianto di potabilizzazione che verrà realizzato nel comune di Locana.
Tutto questo per garantire la qualità della risorsa prelevata in quota e che per mezzo di 140 chilometri di nuove condotte servirà, appunto, le reti di distribuzione delle 41 municipalità delle aree canavesane coinvolte.

Grandi numeri

Queste la caratteristiche dell’impianto. Ovvero sei invasi capaci di trattenere 83.000.000 metri cubi di acqua, un impianto di potabilizzazione (quello che verrà realizzato a Locana) con un potenziale di 52.000 mc al giorno; 140 chilometri di condotte dal diametro da 500 a 800 millimetri che garantiranno una distribuzione fino ad un massimo di 600 litri al secondo.
I Comuni che beneficeranno dell’opera sono 41 per un totale di 130 abitanti. Il costo dell’opera è stimata in 159 milioni di euro.

Crono programma

Al netto del ritardo accumulato a causa del Covid-19, l’acquedotto della Valle Orco, che verrà realizzato dal gruppo Smat, inizia a prendere «forma» nel novembre del 2017 con la progettazione preliminare avanzata. A cui segue nel febbraio 2019 la verifica di assoggettabilità e valutazione di impatto ambientale e relativa autorizzazione. Dopo di che la gara di appalto per la progettazione esecutiva. Dopo questo «step» bisognerà attendere la fase autorizzativa. La consegna, quindi la posa della prima pietra, era stata indicata per il giugno del 2021, poi il Mondo è stato stravolto dalla pandemia. In ogni caso, da quando il cantiere aprirà, occorreranno 4 anni per la realizzazione dell’opera. Se tutti i passaggi fossero stati rispettati, dai rubinetti delle case del Canavese, era previsto che l’acqua dal nuovo acquedotto, sarebbe arrivata dal giugno 2025... ad oggi, almeno un paio di anni in più ci vorranno.

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