L'intervista

Gaetano analizza la sconfitta elettorale di Rivarolo

Per il segretario del Pd sul voto hanno pesato anche pregiudizi legati al genere e alle origini della candidata.

Gaetano analizza la sconfitta elettorale di Rivarolo
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Gaetano analizza la sconfitta elettorale di Rivarolo: il Pd ha fatto bene in Europa e in Regione, meno nella consultazione locale.

Gaetano analizza la sconfitta

«Rivarolo non era pronta». Questo, in sintesi, il pensiero di Edoardo Gaetano, segretario dei circoli PD Alto Canavese, circa l’esito del voto rivarolese. Nella sua analisi in merito, l’ex sindaco della città ribadisce in termini ancora più netti quanto già sostenuto da Helen Ghirmu (che, non è un mistero, si può considerare una «creatura» politica di Gaetano) nell’intervista post-elettorale rilasciata «a caldo» a Il Canavese: nella «débâcle» della candidata del centro-sinistra hanno pesato anche pregiudizi legati al suo genere e alle sue origini.

Pensiero tradizionalista

Dito puntato sugli elettori, dunque: «Ad essere realisti, Rivarolo ha dimostrato di essere ancora per buona parte dei suoi abitanti una comunità tradizionalista e conservatrice - commenta il segretario dem -. Non posso non osservare che dal dopoguerra solo due mandati, quelli connessi con la mia lista "Laboratorio", possono essere considerati di centro-sinistra. La proposta di Helen Ghirmu è stata ed è fortemente provocatoria ed innovativa, non tanto in termini di collocazione politica (lo dimostra la composizione della lista) quanto come progetto sociale, ed altrettanto forte è stata la scelta stessa- fortemente voluta e condivisa- della candidata. Duole riscontrare, nell'analisi del risultato, il fatto che ancora una volta Rivarolo non si sia sentita rappresentata da una donna e, più ancora, che abbiano pesato per molti nella valutazione, fattori "innominabili" come l'origine familiare ed il colore della pelle: bisogna avere il coraggio di dire e dirci queste cose che molti, troppi, pensano ma non hanno né il coraggio né gli argomenti per sostenere: non importa chi sia il migliore, se non risponde a ristretti e retrivi canoni di appartenenza».

Nessuna ingerenza

Poi la stoccata alla lista vincitrice: «Meglio optare per una miscellanea di candidati di eterogeneo passato politico, di contrastanti orientamenti amministrativi e responsabilità gestionali, accomunati nel raffazzonato obbiettivo di vittoria (non sappiamo ancora se anche di progetto di governo) che garantisca un mantenimento di "sicurezze" e conoscenze personali, di identificazione nell'aurea mediocritas rivarolese, anche se non esaltante in quanto a proposte di crescita sociale ed economica». E il ruolo del PD, in tutto questo? «Dal punto di vista partitico (questo è il mio ruolo) non ci si può esigere dall'accollarsi responsabilità, per esempio quella di non aver mai, e sottolineo mai, aver voluto porre condizioni o richieste nell'agire amministrativo della maggioranza uscente, della quale la lista di Helen Ghirmu porta, nel bene e nel male, notevole eredità - continua Gaetano -

Le speculazioni...

Rimane la forte soddisfazione derivante dal numero di consensi ottenuti, frutto evidente di chi ha saputo discernere tra una proposta alternativa e positiva, anche innovativa rispetto a quella appena conclusa, ed altre fondate su programmi poco definiti e talora anche su sgradevoli, vergognose speculazioni che non bisogna eludere o sorvolare: "candidata negra", "marocchina", "islamica" sono distinzioni che fanno parte di un triste retaggio ed evidentemente ancora affliggono una parte di abitanti del nostro territorio con cui non è facile condividere la cittadinanza, ma che sono convinto che Helen e la sua squadra sapranno convincere e con il tempo far mutare di opinione: Rivarolo non potrà certo rimanere ancora per molto il più bigotto centro del Canavese, legato in modo retrivo ai pregiudizi sociali che il generale Vannacci tenta di esaltare», osserva il dem, che si affretta però a specificare: «Tali valutazioni sono emerse individualmente nei contatti con gli elettori, e non corrispondono certo al sentire comune di quanti hanno votato per le altre liste», anzi, «massimo rispetto per chi ha votato la lista di Zucco Chinà con consapevolezza e per stima di questo o quell'altro candidato».

C'è molto da fare

Ripartendo da qui, dunque, quale prospettiva per il centro sinistra locale e non? «Rimane molto da fare, per la squadra e parallelamente per il PD (che anche a livello Regionale ha dimostrato un ottimo trend positivo) nonché per gli altri partiti di sinistra e centro sinistra (seppure si siano registrati inspiegabili sostegni a candidati dichiaratamente di destra di alcuni per altro noti e poco significativi elementi un tempo appartenenti alla sinistra più radicale): l'esperienza elettorale credo che sarà la molla, finalmente, di un risveglio per una azione decisa, fattiva e convincente sul sociale, sulla sanità, sui diritti dei cittadini, sulla cultura, tutti elementi che è arduo verificare nei programmi di chi ha vinto e più ancora in quelli di chi esce, si spera una volta per tutte, finalmente, dalla politica rivarolese», conclude caustico Gaetano.

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