Rivarolo

La nuova biblioteca fa litigare la maggioranza

La Giunta spinge per Villa Vallero, Guido Novaria invece per l'ex Ospedale abbandonato.

La nuova biblioteca fa litigare la maggioranza
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La nuova biblioteca fa litigare la maggioranza: Villa Vallero o nell'ex Ospedale? Il dibattito è aperto.

La nuova biblioteca fa litigare

Sulla collocazione della nuova biblioteca la maggioranza rischia di perdere un pezzo del suo granitico piedistallo.
«Abbiamo messo a bilancio 7.000 euro, che implementeremo, per uno studio di fattibilità per il collocamento della biblioteca comunale: scoppia di libri, non sanno più dove metterli». A parlare dell’emergenza nei locali della Besso Marcheis in via Luigi Palma di Cesnola è l’assessore al bilancio Francesco Diemoz durante l’ultimo consiglio. E su un’eventuale soluzione c'era già chi aveva iniziato a provare ad immaginare un’ipotesi.

C'è chi dissente

Quel qualcuno è il consigliere – di maggioranza, particolare non secondario nella vicenda – Guido Novaria che già da qualche tempo aveva presentato ai colleghi della lista civica «Rivarolo rinasce» un progetto: l'Ospedale della cultura. «C’è una struttura pubblica abbandonata da anni che potrebbe risolvere i problemi legati alla ormai saturazione della biblioteca civica di Rivarolo dove da tempo i responsabili del servizio sollecitano la giunta ad adottare soluzioni. E’ il vecchio ospedale cittadino che l’Asl To 4 ha abbandonato nel 1993. Ho sollecitato in prima persona il sindaco ad attivarsi presso l’Asl per verificare la possibilità di ottenere la gestione dell’edificio in comodato: già nel giugno scorso avevamo fatto un rapido sopralluogo all’edificio che è sembrato in condizioni meno gravi di quanto si potesse immaginare».

L'idea

Questa l'idea, di cui Novaria aveva già anche immaginato un crono programma: «Verifica stato dell’immobile; verifica con l’Asl per la concessione edificio in comodato; verifica con fondazioni bancarie su possibilità di intervento e tempistica per la predisposizione dei progetti di massima per lotti; creazione fondazione per la cultura su modello di Settimo Torinese; nomina vertici di fondazione e nomina comitato scientifico fondazione». Insomma, tutto dettagliato nei minimi termini con l'aggiunta: «Mi sono già mosso anche con le Fondazioni bancarie torinesi per ottenere un contributo: per questo genere di iniziative c'è sempre molta sensibilità». Tutto ben avviato, dunque. Non proprio. Perché dopo l'impegno di spesa per lo studio di fattibilità annunciato dall'assessore al bilancio Diemoz, si è svolta una riunione nella quale ai progettisti è stata data una priorità come nuova sede della biblioteca: Villa Vallero. Poi, eventualmente, le altre opzioni.

La polemica

«Ecco come agisce la Giunta che sostengo. Decide e si muove da sola e di cosa propongono i suoi stessi consiglieri di maggioranza non gliene importa nulla, non prende neanche in considerazione gli eventuali contributi. Coinvolgimento zero. E questo mi dà molto fastidio. Ho trovato scorretto che abbiano incontrato i professionisti (la scorsa settimana, ndr) senza coinvolgere chi una proposta l'aveva fatta; non che ci fosse bisogno di me, ma quanto è successo spiega bene la considerazione che sindaco e assessori hanno di chi li sostiene in Consiglio comunale con il proprio voto. E' vero, l'ospedale non è proprietà del Comune, ma c'è l'intenzione dell'Asl di dare il bene in comodato per i prossimi 99 anni e il sindaco e il commissario Vercellino un primo contatto telefonico su questo argomento lo hanno già avuto. Realizzare la biblioteca in piazza Sacchi, sarebbe come ritornare in possesso di un patrimonio costruito dal Comune, in una zona a ridosso di Palazzo civico.

Maurizio Vermiglio

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