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Mauro Salizzoni nella task force della Fase 2? Proposta della Lega

Mauro Salizzoni nella task force  della Fase 2? Proposta della Lega
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Mauro Salizzoni nella task force della Fase 2? La proposta arriva della Lega durante la conferenza dei capigruppo in Regione.

Mauro Salizzoni nella task force della Fase 2

L'eporediese luminare dei trapianti,  ora in pensione ed ex direttore del Centro Trapianti della Città della Salute, attuale vicepresidente del Consiglio regionale, Mauro Salizzoni potrebbe entrare a far parte della task force regionale guidata dall'ex ministro Ferruccio Fazio, chiamata a pianificare la Fase 2 nella nostra Regione.

La proposta leghista

La proposta arriverebbe direttamente da Alberto Preioni, capogruppo della Lega in Regione e sarebbe stata avanzata durante la conferenza dei capigruppo. Una sorta di proposta di tregua dopo le polemiche dei giorni scorsi sollevate proprio dal carroccio dopo la partecipazione di Salizzoni alla trasmissione di Rai 2 Che tempo che fa?.

In attesa

Bisognerà ora attendere la risposta del dottor Salizzoni, che prima di dare una risposta certa pare intenzionato a confrontarsi con Fazio stesso e con Alessandro Stecco, neuroradiologo e presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, che partecipa ai lavori della task force.
"Ringrazio chi mi ha proposto di entrare a far parte della task force guidata da Ferruccio Fazio - commenta Salizzoni - Sono convinto che la Fase 2 che ci attende sia estremamente complicata e le decisioni che verranno assunte necessitino di un grande sforzo di compattezza istituzionale. Come già fatto fino ad oggi, non farò mai mancare le mie proposte e il mio contributo indipendentemente dalla partecipazione al lavoro della task force. Pur apprezzando la volontà di volermi coinvolgere, e nutrendo personale stima nei confronti dei componenti la task force, la decisione finale non può prescindere dal confronto con il gruppo consiliare regionale del Pd e con la forza politica con la quale sono stato eletto a maggio, tenendo conto che il mio attuale ruolo istituzionale e politico di vice Presidente di minoranza del Consiglio regionale del Piemonte non è compatibile con un impegno diretto nella task force".

Le reazioni

"Inopportuna la proposta di inserire Salizzoni nella Task Force del Piemonte - commentano Francesca Frediani, Capogruppo regionale M5S Piemonte, e Giorgio Bertola, Consigliere regionale M5S Piemonte - L’obiettivo della task force dovrebbe essere analizzare e certificare le carenze strutturali che l'emergenza coronavirus ha messo in luce, un ruolo tecnico quindi e non politico. In questo momento il professor Salizzoni, professionista di indiscussa competenza e professionalità, è un esponente di una forza di opposizione. Riteniamo pertanto che l'incarico sarebbe incompatibile con il suo ruolo politico. Questa proposta appare come un goffo tentativo del capogruppo della Lega Preioni di ricucire i rapporti con le minoranze. Tuttavia la strada da seguire non può essere quella di distribuire incarichi quanto, piuttosto, un reale confronto sui temi. Ci aspettiamo, viste le deleghe e le dichiarazioni d'intenti, un intervento del neo assessore Marrone affinché si riesca a superare la situazione di stallo che si è creata. L’avvio della cosiddetta Fase 2 richiede il massimo impegno e la massima collaborazione di tutte le forze politiche, la discussione sui temi controversi e non urgenti, come la caccia, può essere rimandata a tempi migliori.

"La stessa Lega che ieri dava degli 'sciacalli’ a noi, ai giornalisti e a Mauro Salizzoni, oggi propone di inserire quest’ultimo nella task force dell'Unità di Crisi - replica Marco Grimaldi capogruppo in Regione di Liberi Uguali Verdi - Da sciacalli a esperti in un giorno insomma. Il capogruppo della Lega Preioni non è credibile ma, soprattutto, non ha capito che non è il Presidente della Regione, che la task force appena nominata non ha tessere della Lega e che non è merce da spoil sistem. Preioni si svegli: prima comprenderà che i suoi Assessori sono stati commissariati a favore di esperti super partes quali Vineis, Di Perri e Giustetto, prima si renderà conto che esiste eccome un 'caso piemonte'; noi glielo diciamo da settimane".

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